È un misto tra lo sconcerto e l'incredulità l’ascoltare il florilegio di considerazioni post sconfitta di Champions. La prima e unica di quest’anno, fatta di un percorso netto fatto di 4 vittorie, un pareggio e una sconfitta. Sette gol fatti e un solo subito.


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Inter, ma di cosa stiamo parlando? Giudizi assurdi e isterici. Non è concepibile che…
A leggere certi commenti sembra il finimondo.
Intendiamoci. Che non sia stata la miglior partita dell’Inter non vi è dubbio, ma è impensabile che si possa andare sempre a 300 all’ora e creare 15 palle gol a partita. Esistono momenti all’interno di una stagione dove bisogna gestire le difficoltà fisiche e mentali. E dove è giusto e sacrosanto che l’allenatore preservi chi ha giocato di più per evitare infortuni.
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Già quest’anno Inzaghi ha dovuto fare i conti con diverse defezioni e se non avesse attuato un turnover scientifico a quest’ora la situazione sarebbe stata peggiore.
Ho sentito alcuni indignati per non aver fatto un tiro in porta, forse siete stati abituati troppo bene. Nessuno chiaramente celebra la prestazione di Leverkusen sarebbe da stolti farlo, ma può capitare senza che ci sia l’inquisizione per una squadra che ha dimostrato negli anni di saper fare cose straordinarie: non può bastare una partita storta per sollevare una sommossa.
Per una rosa che dalla finale di Champions in 69 partite ne ha vinte 48 pareggiate 15 e perse 6! Con 38 cleen sheet. Solo il Bayern Leverkusen ha fatto meglio dei nerazzurri con sole 3 sconfitte.
Il Real Madrid delle stelle e di re Carlo Ancelotti ne ha perse 7, il Liverpool 9, il City 12, il Barcellona 14, il Bayern Monaco 15!
Ma di preciso di cosa stiamo parlando?
L’altra sera l’Inter prende un gol da un’azione irregolare per un fuorigioco clamoroso altrimenti sarebbe finita con uno scialbo zero a zero che però avrebbe avuto tutt’altra considerazione.
Non trovo concepibile tutto questo sconcerto per una partita. Certo avremmo voluto vedere un altro tipo di partita tutti quanti ma calma. Non ha senso quest’isteria soprattutto dopo un cammino oggettivamente clamoroso.
Testa alla sfida con la Lazio che oggi insieme ad Atalanta e Fiorentina sta attraversando un periodo di forma importante. E le due vittorie sul Napoli tra Coppa Italia e campionato le avranno dato maggior consapevolezza.
E’ un big match da non sbagliare e proprio per questo motivo torneranno i titolarissimi, con Dumfries come quinto di destra dopo l’assenza forzata di coppa. Questi ragazzi hanno dimostrato sul campo di meritarsi tutto il sostegno possibile e non sarà certo una partita sbagliata a stravolgere un percorso importante costruito con sudore e fatica. E ricco di vittorie come pochi altri.
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