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Da Thuram a Calhanoglu fino a Dimarco: Inter, quanti primi scudetti in carriera

Marco Astori Redattore 
La prima volta non si scorda mai. E per qualcuno sarà una prima volta particolarmente attesa. Ben nove nerazzurri, infatti, stanno per festeggiare il primo campionato vinto in carriera

"L a prima volta non si scorda mai. E per qualcuno sarà una prima volta particolarmente attesa. Ben nove nerazzurri, infatti, stanno per festeggiare il primo campionato vinto in carriera". Apre così il Corriere dello Sport il suo focus sui vari calciatori dell'Inter che in questa stagione alzeranno per la prima volta uno scudetto. Il focus del quotidiano partendo da Hakan Calhanoglu: "Il turco era tra quelli che lo attendeva con maggiore ansia. Gli era sfuggito due anni fa, con lo sprint perso proprio contro il Milan che aveva lasciato l’estate precedente. Insomma, non vedeva l’ora di prendersi una vera rivincita, dopo esserne prese alcune parziali, tra la Supercoppa 2023 e l’Euroderby di poco meno di un anno fa. Ora nessuno più potrà rinfacciargli di aver fatto la scelta sbagliata.

Dimarco, invece, aveva solo sfiorato l’Inter scudettata di Conte. Trascorsi i primi 6 mesi della prima annata nerazzurra del tecnico leccese (quella della finale persa di Europa League), infatti, non giocando praticamente mai, se n’era andato in prestito al Verona. Da ultras interista ha vissuto il titolo a distanza, ma nel frattempo si è costruito come giocatore di primo livello. E, una volta tornato alla base, sta raccogliendo i frutti di quel lavoro. Scontato che sarà al centro della festa e che si prenderà il megafono per lanciare i cori. Facile, peraltro, che trovi una sponda in Thuram. Addirittura, prima di sbarcare a Milano, il francese non aveva vinto nulla, al di là di un Europeo under 19. Ha cominciato con la Supercoppa, lo scorso gennaio, e ora non vuole più fermarsi. L’elenco dei “debuttanti” sullo scranno dello scudetto non finisce qui.

Ci sono pure Dumfries, un quasi titolare, che ora potrà cancellare l’amarezza del 2021; più la coppia Frattesi-Carlos Augusto, ovvero due fior di riserve che non hanno sofferto il salto dalla provincia ma che hanno saputo ritagliarsi un ruolo fondamentale; e infine Bisseck, che già a Riyad, appena conquistata la Supercoppa, confessava: «Non so come sentirmi, è il mio primo trofeo. Cosa devo fare? Riceverò una medaglia?». Beh, ne ha ricevuta una allora e ne avrà un’altra per lo scudetto. Per il quale non è stato certo un “parvenu”, nonostante, quando è stato prelevato in Danimarca, dall’Aarhus, in pochi ne conoscessero doti e potenzialità".



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