Inter, ascoltato il monito di Inzaghi
—L’Inter si è calata nell’acqua bollente della ‘vasca’ di Rotterdam senza ustionarsi. Ci ha pensato Thuram, con la sua finezza su assist di Barella, a gelare una temperatura fino a quel momento incandescente. Decibel abbattuti di colpo, perché le folate dei padroni di casa avevano in qualche modo illuso gli olandesi sugli spalti. Nella sua versione più camaleontica, cambiando pelle e sistema in base alle situazioni, la squadra di Inzaghi non ha perso la sua voglia di comandare la gara. La mediana fortemente rivisitata, la catena di sinistra in cui a volte è stato addirittura Acerbi l’uomo più avanzato (Inzaghi l’aveva preannunciato in conferenza stampa, ma nessuno gli aveva creduto) e una panchina quasi senza alternative non hanno compromesso la voglia di comandare la partita.
Lautaro a inizio ripresa ha reso la situazione ancora più confortevole, mandando all’incrocio una mina da dentro l’area. Zielinski avrebbe potuto mettere la ciliegina, archiviando addirittura il discorso prima del ritorno del Meazza: Wellenereuther con la sua intuizione sul penalty del polacco ha provato a tenere ancora a galla i suoi e a dare un senso ai 90’ di settimana prossima. Tre gare separano ora l'Inter dalla sosta. Si continuerà a correre contro il tempo per recuperare uomini ed energie e prepararle al meglio. Con il vantaggio di una pratica già quasi archiviata, proprio come aveva chiesto Inzaghi alla vigilia. I suoi lo hanno accontentato.
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