A San Siro, ormai, metà panchina guarda Parma. Bastoni esce con le mani sul volto, mentre Mkhitaryan è molto meno sottile. Anche qui viene dato il recupero. L'Inter ha ancora la forza di andare vicinissima a vincere la partita, ma Arnautovic manca clamorosamente l'impatto col pallone. Mancano quattro minuti e Acerbi, come fatto a Bologna e anche col Barcellona, si prende la licenza di diventare attaccante. A San Siro, in questo momento, Baroni e Inzaghi ci regalano un'immagine incredibile. Guardano insieme la partita dal cancello dell'ingresso vecchio di San Siro, quello fra la tribuna e la curva nord, a un metro di distanza l'uno dall'altro.
Inzaghi, ironicamente, dopo un cross di Dumfries, si lascia scappare un "È rigore". In panchina, Frattesi e gli altri continuano a controllare Parma. Ma è lì a San Siro che potrebbe deciderci lo scudetto. Perché Arnautovic questa volta la butta dentro. Inzaghi sorpreso dall'emozione quasi abbraccia Baroni, la persona più vicina a lui. Salva poi accorgersi all'ultimo, che è Baroni, l'allenatore della Lazio. Da lì a poco i due allenatori li ritroviamo abbracciati.
E poi a vivere così l'occasione di Acerbi. L'ultima della partita. Asllani in panchina è piegato. La partita finisce qui. Sul volto di Thuram tutto il rammarico di una partita che l'Inter aveva in mano. A Parma la panchina comunica alla squadra che l'Inter ha finito. È finita 2-2. Doveri da questo momento conta 3 di recupero. Oriali e Spinazzola continuano ad avvertire tutti. 2-2. A 102 e 40 finisce anche a Parma. Conte rientra in campo per abbracciare tutti e Politano gli urla: "Ne manca una, calma". Poi l'allenatore del Napoli va sotto la curva, come raramente ha fatto quest'anno"
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