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Italia e la psicosi Mondiale: 20 anni tra disastri e rimpianti. La retorica dei bambini…

Gianni Pampinella Redattore 
A due giorni dal disastro dell'Italia contro la Norvegia, il Corriere della Sera analizza le difficoltà della nazionale maggiore

A due giorni dal disastro dell'Italia contro la Norvegia, il Corriere della Sera analizza le difficoltà della nazionale maggiore che rischia di non andare la Mondiale per la terza volta consecutiva. "La retorica dei bambini di 10 anni che non hanno mai visto l’Italia giocare al Mondiale è sbagliata, ma per difetto. Anche chi ha 20 anni e si ricorda le due spedizioni disastrose di Sudafrica e Brasile, non sa cosa vuol dire una partita a eliminazione diretta in una Coppa del Mondo, con un Paese intero col fiato sospeso. L’ultima volta, almeno, è stata memorabile, dato che è la finale del 2006 conquistata ai calci di rigore con la Francia. Da allora gli azzurri — campioni d’Europa a Wembley 2021 ancora ai rigori — sulla via del Mondiale prendono schiaffoni da chiunque. E ormai la galleria degli orrori, dopo la debacle contro l’incredula Norvegia, è così lunga da aprirci un museo".

"Per il Mondiale 2010 il ko che ci condanna con la Slovacchia all’ultimo posto nel girone da campioni in carica è onorevole in confronto al devastante pareggio con la Nuova Zelanda. Sulla strada di Brasile ‘14, reduci da un Europeo con Prandelli c.t. dove la Spagna ci ha umiliato 4-0, ma pur sempre in finale, il 2-2 di Napoli con l’Armenia è la classica palla di neve da cui nasce la valanga. E la Costa Rica, cosa vuoi che sia? L’esordio vincente con l’Inghilterra con quella sconfitta clamorosa serve a poco: va battuto l’Uruguay, che ci prende a morsi e segna con Godin di testa su corner, un grande classico di una difesa che era composta da Chiellini, Bonucci, Barzagli e Buffon. Prandelli e Abete si dimettono: dopo non lo farà più nessuno".

"Sembrava la caduta dei giganti, pronti a ripartire con un altro Europeo incoraggiante con Conte. Ma l’arrivo di Ventura lascia il gruppo esposto al vento. Arriviamo al doppio spareggio con la Svezia, che esce dall’area solo per trovare l’autogol di De Rossi a Solna. Il silenzio incredulo di San Siro al ritorno, dopo lo 0-0 che ci condanna alla prima esclusione Mondiale dal 1958 è qualcosa che resta nella memoria".

"Ma il peggio deve ancora venire, perché dopo la ricostruzione manciniana, culminata con le notti magiche di Londra, e la voglia di rinascita dopo il Covid, l’Italia si incarta con la Svizzera (due pareggi) e soprattutto con la Bulgaria in casa (altro pari) finendo ancora ai playoff: in finale c’è il Portogallo, ma nel dubbio usciamo subito con la Macedonia del Nord a Palermo con gol nel finale di Trajkovski. Il punto più basso è questo".

(Corriere della Sera)