Alla fine Claudio Ranieri, il primo nome per la panchina dell'Italia, ha declinato l'invito della FIGC e ha deciso di non allenare la Nazionale e di occuparsi, da dirigente, come aveva deciso prima della fine della stagione, della Roma dove è appena arrivato Gasperini.

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CorSera – Italia, ecco perché Ranieri ha detto no. Suggestione Mourinho e poi…

Il Corriere della Sera racconta come è arrivato il no dell'ex tecnico giallorosso: "Il whatsApp che cambia la storia arriva al telefono dell’avvocato Viglione quando Italia-Moldova sta per finire. Quattro parole per chiudere il discorso: «Non me la sento». Panico in tribuna allo stadio del Tricolore. Viglione, avvocato della Figc, mostra il messaggio al presidente Gravina, che prova a chiamare Ranieri. Lo stesso Viglione risponde al messaggio: «Claudio ripensaci». Claudio invece non ci ripensa e la Federazione è costretta a ripartire daccapo", si legge sul quotidiano.
"Ranieri aveva accolto l’invito federale con entusiasmo. Se il Cagliari è la mamma e la Roma la moglie, la Nazionale sarebbe stata il coronamento di una carriera formidabile. Ma l’entusiasmo iniziale si scontra con i dubbi maturati nelle frenetiche ore in cui Figc, Roma e lo stesso allenatore, stavano cercando una quadra sul doppio ruolo. Problemi pratici e non di regolamento: quando indossare la tuta della Roma e quando quella della Nazionale. È vero che sor Claudio è traversale, ma l’Italia è il Paese dei sospetti. Così il dubbio è diventato tormento, mentre in televisione Ranieri guardava i suoi futuri giocatori sbuffare e soffrire contro la Moldova", spiega ancora il giornale.
La decisione è arrivata sia perché i Friedkin avevano dato disponibilità ma non erano entusiasti e sia perché la figlia "pare gli abbia detto «Chi te lo fa fare», preoccupata per il doppio ruolo, con "tutto moltiplicato all'ennesima potenza" e le pressioni che chi accetta la panchina della Nazionale avrà sicuramente. Alla fine "la ragione ha preso il sopravvento sul cuore" e sono arrivate le dichiarazioni all'ANSA.

Avanti il prossimo
—Ora la FIGC, con a capo Gabriele Gravina contestato a Coverciano ("Il presidente, rieletto a febbraio con maggioranza bulgara, non se ne andrà", scrive il Corsera), deve trovare un nuovo CT che dovrà evitare l'ennesimo fallimento dopo due mancate qualificazioni ai Mondiali. "La Norvegia è sola e all’apparenza irraggiungibile: bisognerebbe vincere tutte le prossime sei partite e annullare il gap della differenza reti. Tra noi e loro ci sono 12 gol, un abisso di cattivi pensieri", scrive il giornale. I nomi in ballo sono innanzitutto quello di Gennaro Gattuso (che arriva dall'esperienza in Croazia all'Hajduk Spalato e ha guidato in Serie A Milan e Napoli). Lavorerebbe con Buffon, capo delegazione, con cui ha vinto - all'epoca di Lippi ct, nel 2006 - la Coppa del Mondo. Ma sa di non essere l'unico candidato. Perché si parla anche di Fabio Cannavaro e di Daniele De Rossi, campioni del mondo con la maglia azzurra come lui.
Il Corriere della Sera però parla anche di altri nomi molto particolari: Roberto Mancini, che ha detto di essersi pentito di aver lasciato la Nazionale qualche anno fa e che quindi tornerebbe se non fosse difficile la pace con Gravina. Si parla anche di Xavi, che pare si sarebbe proposto alla Federazione. E poi ci sono altri due ex allenatori dell'Inter, come Mancio: uno è Rafael Benitez. L'altro è un nome suggestivo (che di recente è stato accostato pure alla panchina interista prima della scelta di Chivu, ma ha smentito categoricamente di essere stato contattato): José Mourinho. Lascerebbe la Turchia volentieri. Ma l'ingaggio di Mou si aggira attorno ai 10 mln di euro.
(Fonte: Corriere della Sera)
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