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Juve, Agnelli: “Mai favoriti striscioni su Superga. Chi parla rispetti le sentenze”. Come Calciopoli?

Il presidente bianconero parlando all'assemblea degli azionisti si è espresso sulla puntata di Report e ha contraddetto un principio juventino

Redazione1908

La Juventus è alle prese con la prima assemblea degli azionisti del post Marotta e Andrea Agnelli a proposito ha sottolineato: «La capacità, la conoscenza di Marotta, sono stati strumentali per la crescita di questa Società e anche a lui dobbiamo un caloroso ringraziamento e un applauso. Si è scelto di ridistribuire le mansioni in parte a chi già ricopriva un ruolo apicale e a chi fa già parte del Consiglio. Ci sarà quindi una nuova generazione di leader cui affidare la Juventus».

Poi ha parlato anche della puntata di Report, trasmissione della Rai che ha parlato del suicidio di un dipendente della Juventus, della relazione con il bagarinaggio presente nella Curva della Juventus e anche di due striscioni sulla tragedia di Superga che sarebbero stati fatti entrare, secondo quanto detto nelle scorse ore, proprio dal capo della sicurezza della Juventus.

A proposito di questo Agnelli ha sottolineato come riporta TuttoSport: «Una trasmissione tv ha portato attenzione su fatti riguardanti rapporti della società con ultrà. E' bene ricordare che la nostra società è stata sanzionata dalla giustizia sportiva per aver venduto biglietti in numero superiore alla legge Pisanu e perché il responsabile della sicurezza D'Angelo ha favorito ingresso materiale non autorizzato in occasione del derby. Rispetto a quei fatti voglio sottolineare come la Juventus oggi rispetti le procedura di vendita in modo rigoroso e non può accettare che si insinui che la società sia collegata in qualche modo al bagarinaggio, inoltre Alessandro D’Angelo non ha favorito introduzione di striscioni che io ho definito "canaglia" a proposito. Della tragedia su Superga,non lo dico solamente io ma lo prova chiaramente la sentenza della giustizia sportiva e il fatto che i responsabili di quegli striscioni siano stati consegnati alla giustizia e condannati in quanto rei confessi. Ogni altra affermazione è falsa e sarebbe ora che chi si esprime su questi fatti tenesse conto delle sentenze». Una frase questa non è sfuggita ai più attenti. Sentenze e tenerne conto. Una leggera contraddizione se si pensa al numero degli scudetti esposto dalla Juventus sulla facciata dello JS e ovunque si possa, con la scritta 36, che non tiene conto della sentenza con la quale alla società bianconera, durante lo scandalo di Calciopoli, ne sono stati tolti due.

(Fonte: TS)

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