L'avvocato Michele La Francesca, sul sito Ius101, ha nuovamente parlato dei problemi giudiziari della Juventus:

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Juve, nuovi guai giudiziari? Avvocato La Francesca: “Cosa rischia sul piano sportivo”
"Il 5 settembre 2025 è una data da segnare in rosso per la Juventus. Il motivo riguarda il filone dell’inchiesta penale “prisma” concernente il bilancio della società bianconera chiuso al 30/06/2022 (e forse, come vedremo, anche quello al 30/06/2023).
Questo filone è autonomo ed aggiuntivo rispetto a quello per il quale è tuttora pendente l’udienza preliminare (ormai alle battute finali) dinanzi al GUP del Tribunale di Roma, dove alcuni ex dirigenti juventini e la stessa Juventus risultano imputati di reati societari e finanziari (falso nelle comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti) con riferimento ai bilanci chiusi, al più tardi, al 30/06/2021. Le notizie su questo filone d’inchiesta aggiuntivo le possiamo ricavare da alcuni documenti ufficiali del club.
Il primo a farne cenno è il comunicato stampa del 6/12/2023, dove la Juventus dà atto di aver ricevuto dalla Procura di Roma una richiesta di acquisizione documentale relativa al bilancio chiuso al 30 giugno 2022, aggiungendo, che in tale contesto, la società bianconera ha appreso che presso la Procura di Roma pendono indagini in relazione a (ex) esponenti aziendali per la fattispecie di cui all’art. 2622 cod. civ (ovvero per il reato di false comunicazioni sociali) in ordine al bilancio al 30 giugno 2022. Viene inoltre precisato che la società torinese non risulta indagata. Infine, viene reso noto che la società ha ragione di ritenere che tali indagini riguardino sempre le cosiddette plusvalenze da “operazioni incrociate” e le relative “manovre stipendi”.
Ulteriori e più recenti notizie si trovano nella relazione finanziaria semestrale consolidata al 31/12/2024 (risalente al 27/02/2025) nella quale si rende noto che in data 16 gennaio 2024 il club bianconero ha ricevuto una ulteriore richiesta di acquisizione documentale relativa, questa volta, al bilancio al 30 giugno 2023 e che il Pubblico Ministero ha richiesto la proroga del termine per il compimento delle indagini, con nuova scadenza per il 5 maggio 2025.
Da queste notizie possiamo trarre una prima conclusione su questo filone riguardante il bilancio chiuso al 30/6/22 (e forse anche su quello chiuso al 30/6/23, visto che le acquisizioni documentali hanno riguardato anche questo bilancio); ovvero che le indagini preliminari sono ormai definitivamente concluse.
Ciò in quanto il termine cui esse sono soggette è scaduto il 5 maggio scorso, non essendo possibili ulteriori proroghe oltre quella già concessa al PM. Visto che al momento non è venuto fuori nessuno spiffero su una richiesta di rinvio a giudizio di dirigenti passati o presenti del club bianconero, è possibile dedurne che questo filone d’inchiesta aggiuntivo sia da ritenersi ormai archiviato? La risposta è no, o meglio non ancora.
La normativa vigente prevede infatti che, dalla scadenza del termine delle indagini (quindi dal 5 di maggio scorso), il PM ha comunque 3 mesi di tempo per chiedere il rinvio a giudizio dei soggetti indagati. Nel caso specifico, il PM potrà quindi formulare la richiesta di rinvio a giudizio fino al 5 settembre 2025 (considerato il periodo di sospensione dei termini processuali durante il mese di agosto). Ecco, quindi, perché, come osservato all’inizio, questa data è importante. Ma la sua importanza, si badi bene, non è confinata alla sola prospettiva penale.
Nel caso di un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio dei suoi ex dirigenti, ci potrebbero essere, infatti, per il club bianconero, pesanti ricadute negative sul piano sportivo.
In un simile scenario, il Procuratore Federale non potrebbe in effetti esimersi dal richiedere al PM la trasmissione degli atti penali, col concreto rischio che venga poi contestata alla Juventus, a titolo di responsabilità propria, la violazione dell’art. 31 del CGS (che punisce l’alterazione o la falsificazione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva e dalla COVISOC) nonché ai suoi ex dirigenti (anche se ormai cessati dalle cariche rappresentative del club) anche il famigerato art.4 (che impone ai soggetti a vario titolo facenti parte – o che abbiano fatto parte – della FIGC, di agire secondo lealtà, correttezza e probità) con conseguente responsabilità diretta della società ai sensi dell’art. 6 comma 1 CGS (analogamente a quanto a suo tempo avvenuto in relazione ai bilanci fino al 30.06.21).
In tal senso è bene sottolineare che la condanna subita dalla Juventus e dai suoi ex dirigenti nonché il successivo patteggiamento per le note vicende (plusvalenze fittizie, manovre stipendi, etc) ha comunque riguardato i bilanci fino al 30/06/21. Il nuovo filone riguarda invece, come detto, la presunta falsificazione del bilancio chiuso al 30/06/22 (e forse quello al 30/06/23) rispetto al quale non vi è stata alcuna pronuncia della giustizia sportiva.
Il rischio per la Juventus sarebbe quello di subire una nuova penalizzazione che, vista la recidiva, potrebbe essere addirittura superiore a quella già applicata (10 punti di penalizzazione). Ed infatti l’art.18, comma 2 CGS, prevede che se viene commessa una nuova infrazione disciplinare nella stagione sportiva successiva rispetto a quella per la quale vi è stata una condanna, tale nuova infrazione viene valutata ai fini della recidiva (quindi ai fini dell’aumento della pena). Il tutto senza dimenticare che la UEFA non starebbe certamente a guardare. Non resta, quindi, che aspettare per vedere cosa succederà da qui al prossimo 5 settembre".
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