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Mancini: “L’Inter è partita forte, ma il campionato è lungo. Conte? Incontrato poche volte”

Il ct della Nazionale italiana è stato ospite di Simona Ventura su Rai2 e ha parlato anche del derby di ieri

Eva A. Provenzano

Il ct della Nazionale italiana, nonché ex allenatore dell'Inter, Roberto Mancini è stato ospite negli studi della nuova trasmissione di Simona Ventura, Domenica Ventura, su Rai2, e ha parlato di tante cose

-Hai fatto tornare l'amore per la Nazionale, bravo! 

Grazie.

-Tuo papà il primo a sapere che avresti fatto il calciatore... 

Lui ama il calcio e vedendomi giocare da bambino pensava che sarei diventato calciatore. Poi sono serviti sacrifici e fortuna, un po' di sofferenza all'inizio, poi è andato tutto bene. 

-Sei timido, ma hai un grande carattere in mezzo al campo... 

Si, sì sono timido, ma poi crescendo il carattere si forma. Sono andato via da casa a 14 anni. Da Jesi a Bologna. Non ho giocato in tante squadre e non ne ho allenate tante e tutte le squadre sono rimaste nel cuore, chi per un motivo chi per un altro. 

-La tua Serie A è diversa da quella di oggi? 

Papà è uno dei sessanta mln di CT. Sì, prima c'erano più italiani, oggi ce ne sono meno. Prima gli stranieri erano meno, ma bravi. 

-Quando giocavi nella Samp c'era più sentimento? 

Gli anni '80-'90 sono stati i più belli del calcio italiano, non succedevano le cose che succedono oggi o molto meno, c'erano grandi campioni e c'erano in tutte le squadre. 

-Poi sei diventato allenatore, cosa ti sei portato dietro dalla tua esperienza da calciatore?

All'inizio è uno svantaggio perché ragioni ancora da giocatore e pretendi cose che non puoi pretendere perché non sei tu che vai in campo, i primi anni sono quindi un po' difficile. Quando espelli dal corpo il tuo essere giocatore va meglio. 

-Come da allenatore ti saresti posto a Mancini giocatore?

Da giovane sarebbe stato difficile, si fanno degli errori, poi si migliora però. 

-Il derby di ieri sera? 

Visto, sì. L'Inter è un po' più forma del Milan adesso ma siamo ancora alla quarta giornata di campionato. Quindi credo che almeno dieci giornate di campionato perché le squadre si assestino, specie quelle che hanno cambiato allenatore e hanno messo dentro la rosa giocatori nuovi. L'Inter è partita più forte, ma il campionato è lungo. 

-Conte, che rapporto hai con lui?

Non ci siamo incontrati tante volte, due volte in Galatasaray-Juve e non ricordo altre volte insomma. 

-Ci sono punti in comune con Conte però. Lei ha riportato lo scudetto nell'Inter di Moratti, Conte sta ricostruendo l'Inter e lei ha posto le basi per il Triplete. E Conte ha portato l'entusiasmo in Nazionale...

Per queste cose sì. Io ho preso la Nazionale in un momento difficile, non vedere l'Italia ai Mondiali è stato difficile. Il morale era abbastanza basso ma piano piano stiamo trovando ragazzi giovani e bravi. 

-Hai un buon rapporto con i club?

Ogni allenatore ha il proprio interesse. Siamo riusciti a trovarne di giocatori e speriamo di trovarne altri nel tempo. 

-Immobile? 

Ha sempre fatto bene, è stato solo sfortunato in certe partite. Il gol in Finlandia potrebbe aiutarlo. 

-Che rapporto hai con le wags dei tuoi giocatori?

Quando alleni il club vedi di più i ragazzi, in Nazionale ci vediamo sicuramente meno. 

-Balotelli può tornare in Nazionale? 

L'ho bastonato poche volte. Mario è un bravo ragazzo ed è un bravo giocatore, è nel pieno della sua forma fisica e dipenderà tutto da lui. A 29 anni è giusto sia motivato. 

(Fonte: Rai2)

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