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Mancini: “Lo sport riparta, non è pericoloso. Scudetto? L’Inter può tornare in corsa”

Il ct della Nazionale auspica un pronto ritorno in campo

Fabio Alampi

Il ct della Nazionale, Roberto Mancini, in un'intervista concessa al Corriere dello Sport ha parlato della possibile ripresa delle attività sportive: "Spero che si possa tornare presto a vivere e che questo momento drammatico diventi solo un ricordo, seppure storicamente brutto. Per vivere intendo la libertà di agire, di pensare, di avere rapporti sociali e, anche, di fare attività sportiva".

In due mesi, solo gli Stati Uniti hanno più morti del nostro Paese: stiamo arrivando quasi a 25 mila.

"Una tragedia immane, inaspettata, terribile. Ho il massimo rispetto delle vittime, dei familiari e di chi ci sta gestendo in questo momento di emergenza. L'ho sempre detto: conta la salute, prima di tutto. Ora bisogna ripartire".

Anche lo sport ha chiuso e rischia di fallire, soprattutto quello di base.

"Io leggo e mi informo, e - ripeto - prima di tutto viene la salute ma mi risulta che il mondo dello sport non sia stato colpito dal coronavirus. I casi li contiamo facilmente, soprattutto ad alto livello: venti giocatori in serie A? Non ci arrivo, se escludiamo medici, accompagnatori e staff. E in serie B e in serie C? Quanti casi sono stati denunciati? Se poi mi allargo all'attività mondiale, non mi sembra che i numeri aumentino, anzi. Secondo me lo sport di contatto non è pericoloso, almeno osservando i numeri".

Sembra che, proprio in queste ore, il Comitato Tecnico Scientifico lo consideri non a rischio elevato.

"Per questo spero che riaprano il nostro mondo. E non lo dico egoisticamente, per motivi di soldi o di interesse, io ormai gli Europei li giocherò tra un anno e dovrò ricominciare il lavoro di studio. Lo dico da semplice cittadino: lo sport ha un valore sociale, di aggregazione. Se riparte, darà una mano al Paese sotto il profilo psicologico. Le emozioni positive aiutano".

I giocatori sono sottoposti a controlli continui, come il protocollo comanda.

"E questo avvalora la mia tesi che si può ripartire in assoluta sicurezza. Una volta stabilito che i cinquecento giocatori impegnati in serie A sono immuni o guariti, non ci saranno più rischi e pericoli".

Dodici giornate per giocarsi uno scudetto.

"Che diventa impronosticabile, perché è un mini torneo. La Juve, che è la più forte in assoluto, e la Lazio sono favorite, ovvio, ma attenzione perché certe distanze possono essere annullate facilmente da uno sbandamento. L'Inter se batte la Samp nel recupero che le manca, tornerà in corsa per il titolo. E attenzione anche all'Atalanta, se ripartirà da dove era rimasta. Nessuno può sentirsi al sicuro o più forte degli altri".

I valori cambieranno?

"Certo, due mesi di stop faranno la differenza. I giocatori si saranno allenati a casa, ma tutti con modalità diverse e le loro condizioni non saranno uguali. Gli allenatori dovranno studiare allenamenti personalizzati prima di arrivare al lavoro di gruppo".

Avanza l'ipotesi di aiutare le squadre con i cinque cambi perché si giocherà ogni tre-quattro giorni.

"Sì, può essere una buona idea, ma senza esagerazioni. Una sostituzione in più, secondo me, può bastare, perché altrimenti una partita perde la propria identità se la facciamo assomigliare ad un'amichevole con sostituzioni continue".

Può diventare anche una soluzione definitiva per la prossima stagione?

"Non lo so, forse nelle partite che vanno ai supplementari, a me così tanti cambi non piacciono molto".

Stiamo per affrontare 14 mesi di calcio senza sosta.

"Se finisce una stagione, e me lo auguro, inizia l'altra immediatamente dopo. Si parla di finali europee in pieno agosto: non ci saranno soste, le rose dovranno ampliarsi, gli impegni saranno stressanti. Possiamo prendere esempio dalla Russia: consegnato lo scudetto, dieci giorni dopo si ricomincia. Ovviamente con una pausa invernale".

E per le Nazionali ci sarà poco spazio.

"Lo so, ma io ora mi auguro che il calcio riparta e che aiuti il Paese a riprendersi. Non voglio pensare ai miei interessi personali: spero che la serie A si concluda ed esprima i suoi verdetti, al resto penserò dopo".

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