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Maresca: “Favoriti con l’Inter in finale? Chi pensava così non conosceva la squadra di Inzaghi”

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L'ex secondo allenatore del Manchester City, ora al Leicester da primo, ha parlato della finale con l'Inter e di Pep Guardiola

L'ex secondo allenatore del Manchester City Enzo Maresca, ora al Leicester da primo, ha parlato a La Gazzetta dello Sport della finale con l'Inter e di Pep Guardiola

Partiamo dalla fine.

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«Al City sapevano da tempo che avevo voglia di tornare ad allenare da solo. C’erano diverse cose in ballo, il progetto del Leicester mi è parso il più interessante e affascinante. E ora una delle prime cose che farò sarà chiamare Claudio Ranieri, un’istituzione del club».


Da disoccupato a secondo di Guardiola.

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«Dal City avevano continuato a seguirmi. Vedevano le partite del Parma, apprezzavano le idee. Con Pep ci sentivamo spesso. Quando è andato via Juanma Lillo, il suo secondo, mi ha chiesto di entrare nello staff».

Parliamo di Guardiola.

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«Il miglior allenatore del mondo, un direttore d’orchestra inimitabile. Per lui ogni musicista è fondamentale e si preoccupa che tutti si sentano a loro agio e suonino al meglio, che sia un dirigente, di un calciatore o l’ultimo arrivato tra i magazzinieri. L’armonia è un concetto assoluto che veste l’intero gruppo».

Maresca: “Favoriti con l’Inter in finale? Chi pensava così non conosceva la squadra di Inzaghi”- immagine 2

Arriviamo alla finale con l’Inter. Altra citazione: «Pep ha vinto la Champions solo col Barça di Messi».

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«E aggiungiamo anche il mantra dell’ossessione. Non era così, e per un motivo molto semplice: Pep è un vincente, in pochi anni ha conquistato 35 titoli e 12 dei 15 campionati a cui ha partecipato. Vuole trionfare in Champions non per zittire la critica ma perché la vittoria è il suo obiettivo».

Altra citazione sulla finale: «Il City vince facile».

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«Sì, lo sentivo anche io. Beh, chi la pensava così non conosce l’Inter di Inzaghi. A noi al City una cosa del genere non è mai passata per la testa. Abbiamo sempre pensato che sarebbe stata una finale complicata, equilibrata. Non per falsa modestia ma per grande rispetto. Quando Pep ha detto che gli italiani sullo 0-0 pensano di essere in vantaggio è stata considerata come una frecciata, ma non è così».

 

 

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