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Mazzola: “Inter, mai condivise le critiche a Conte. Scudetto? Non lo nomino mai”

Daniele Vitiello

Le parole della storica bandiera nerazzurra nell'intervista concessa ai microfoni di TuttoSport

Lunga intervista concessa da Sandro Mazzola ai microfoni di TuttoSport. Spazio ad un bilancio sull'anno dell'Inter e agli obiettivi in campo e sul mercato. Queste le parole al quotidiano torinese della storica bandiera nerazzurra:

Sandro Mazzola, che 2020 è stato per l’Inter? 

«Direi un anno di alti e bassi, ma nel complesso è andato bene».

È bello vedere di nuovo le milanesi in testa al campionato? 

«Sì, era tanto che non vedevamo il Milan lì davanti a noi. Diciamo che una volta ogni tanto capita, per cui adesso dobbiamo sopportarli». 

Oltre al Milan, crede che sia sempre la Juventus l’avversaria più temibile? 

«Certo, la Juventus resta sempre un’avversaria credibile e attrezzata, lotterà fino alla fine». 

Dopo l’eliminazione dall’Europa lo scudetto è un dovere per quest’Inter? 

«Non ho sentito bene quello di cui stiamo parlando (ride…). Io non lo nomino mai: certe cose bisogna pensarle e sognarle, ma mai parlarne».

Eppure solo qualche giorno fa Arturo Vidal ne ha parlato apertamente. 

«Invece “a mi no me gusta”... Quello che penso è che adesso bisogna lavorare, dare sempre il massimo e pensare partita dopo partita. Il risultato si vedrà a fine stagione».

Condizionerà essere fuori dall’Europa? 

«Ai miei tempi si diceva che poteva essere un vantaggio, perché la testa la si dedica solo al campionato. Oggi non è più così, anche perché le competizioni internazionali, oltre che al trofeo in sé portano altre cose. Anche dal punto di vista delle difficoltà delle partite: si cresce affrontando avversarie di grande spessore. Il che, di conseguenza, fa crescere il valore della squadra. Anche economicamente». 

Dopo l’eliminazione sono piovute anche tante critiche su Conte: giuste oppure no, secondo lei? 

«Non le ho mai condivise. Credo che con la rosa a disposizione e considerate le avversarie, lui abbia fatto di tutto per fare un buon lavoro. Io vedo bene Conte sulla panchina dell’Inter e penso che ascoltandolo e seguendo le sue indicazioni sul mercato, a fine anno potrà dare soddisfazioni agli interisti».

Quindi lei pensa che ci sia bisogno di qualche ritocco a gennaio? 

«Qualcosina sarebbe necessario. Io farei due acquisti: credo che le due posizioni nelle quali l’Inter ha più bisogno in questo momento siano un altro attaccante come vice Lukaku e un centrocampista. Penserei a fare un colpo di un certo livello e magari in mezzo a un profilo che possa dare il cambio ai titolari in qualche partita».

C’è qualche nome tra quelli fatti che pensa potrebbe dare una mano? 

«Sono convinto che si tratterà anche di una questione di opportunità. Bisognerà essere bravi a prendere qualcuno che riesca a inserirsi e a esplodere subito nella seconda parte di campionato. Per questo credo che servano altri profili di esperienza, come quelli presi in estate. Sui giovani continuerei a puntare, prenotando qualcuno ma inserendolo poi a giugno».

Cosa non ha funzionato con Eriksen? 

«Bella domanda. A me è sempre piaciuto, ma è un dato di fatto che qui non è riuscito ad integrarsi. È un grande punto di domanda. Visto da fuori, mi dispiacerebbe non rimanesse e rivederlo poi protagonista altrove, però bisognerebbe capire le dinamiche interne». 

Come vede la crescita di Sensi e Barella? 

«Sensi, per quello che ha fatto vedere, mi è piaciuto. Non puntare su un giocatore così sarebbe un delitto. Barella poi mi piace tantissimo e credo che ha tutto per diventare un leader a lungo in questa squadra».

A fine 2021 dove le piacerebbe vedere l’Inter? 

«In alto. Non aggiungo altro».