Inter in finale di Champions: imparare da loro
—"In totale onestà d’animo e con una grande dose di autocritica, bisognerebbe alzare la mano e chiedere come si fa a fare come loro. Perché oggi loro sono diventati quelli che eravamo noi, ovvero il punto di riferimento. Hanno creato tutto un ambiente che li protegge, che si abbevera giornalmente alle fonti primarie, che costruisce rapporti solidi a livello comunicativo e che sanno come muoversi a livello politico, sanno come colpire e come coprire. Ad oggi, il Milan è la faccia opposta della medaglia dell’Inter. E non si può nemmeno più parlare di conti, perché l’essere costantemente ai vertici in Italia e in Europa, consente di incamerare soldi a pacchi dalla Champions League e dal Mondiale per club, con il bilancio al prossimo 30 giugno che sorriderà all’operato di Marotta".
Piattume rossonero
—"Già l’anno scorso, dopo la seconda stella che l’Inter ha vinto in faccia al Milan, in via Aldo Rossi sarebbero dovuti volare i tavoli e ci sarebbe dovuta essere una reazione rabbiosa, prendendo un allenatore di primissima fascia (Antonio Conte) e ridare entusiasmo. Invece quello che è successo è quasi superfluo ricordarlo, è sotto gli occhi di tutti. La finale di Coppa Italia di mercoledì prossimo non sarà, in caso di vittoria, la salvezza della stagione, ma sarà un alito di vento dentro un deserto arso e polveroso. Non ci saranno più scuse, non ci saranno più alibi. O in estate si reagisce in maniera forte con i fatti, oppure le conseguenze saranno inevitabili con un costante disinnamoramento di una tifoseria che non si merita di essere ridotta ad un nido di gufi per le notti di Champions dell’Inter".
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