"«È quella l'Inter rimasta tatuata nel mio cuore, peccato non sia riuscita a vincere come è capitato dopo, col triplete, perché avevamo messo insieme un gruppo di formidabili campioni, un po' come accadde a quelli della grande Inter che ho paragonato ai Bealtles, quasi senza saperlo divennero un incastro perfetto di talenti e di uomini e cominciarono a suonare calcio» è il suo ricordo struggente".
"La cessione a Thohir fu l'ultimo atto d'amore verso Milano e l'Inter. «Non è che ci fosse la coda davanti agli uffici della Saras» la spiegazione per pochi intimi. Oggi, sotto gli uffici della Saras, non mancano mai i tifosi e i cronisti che continuano a interrogarlo sull'Inter dei nostri giorni, quella poi passata al suo amico Zhang e oggi al fondo americano e che continua a suscitargli una grande emozione. È il segno che gli anni hanno scavato qualche ruga ma non hanno esaurito la nota passione.
(Il Giornale)
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