fcinter1908 ultimora Oggi ci sono due Inter: il compito di Chivu e una soluzione da esplorare

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Oggi ci sono due Inter: il compito di Chivu e una soluzione da esplorare

Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 
La sfida amichevole tra Monaco e Inter ha regalato alcune considerazioni sulla prova della squadra nerazzurra

Nils Liedholm, con il suo proverbiale aplomb, sosteneva che giocare in dieci potesse addirittura essere un vantaggio. La sfida amichevole tra Monaco e Inter, sembra avergli dato ragione ancora una volta. Finché in campo sono rimasti undici contro undici, la squadra di Cristian Chivu è apparsa impacciata ed è pure andata in svantaggio. Poi, l’espulsione di Calhanoglu – figlia di un arbitraggio quantomeno discutibile del francese Mathieu Vernice – ha cambiato volto alla gara: i nerazzurri si sono scossi, hanno ritrovato grinta e organizzazione, fino a ribaltare il risultato.

"Li ha costretti a tirare fuori la combattività, il tratto tipico del Chivu difensore interista del Triplete e del Chivu allenatore, perché il romeno sta in panchina con la stessa grinta che ci metteva da giocatore. Questa è però una lettura superficiale: c’è dell’altro. Nei primi 35 minuti, fino all’assurdo secondo giallo a Calhanoglu, l’Inter è sembrata immersa in una complicata transizione dal calcio di Simone Inzaghi alle idee di Cristian Chivu il nuovo timoniere. C’era l’intenzione di mordere gli avversari, ma le pressioni “alte” erano abbastanza disordinate e generavano squilibri", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

"Nella prima mezz’ora l’Inter ha subito varie ripartenze, contropiedi che avrebbero potuto devastarla. Il rosso a Calhanoglu ha costretto l’Inter a ripensarsi, nell’atteggiamento e nello schieramento. Chivu ha resistito alla tentazione di togliere un attaccante per inserire un centrocampista e all’intervallo ha disegnato un 4-3-2, con Pavard terzino, Luis Henrique mezzala e Barella play".

"Come d’incanto, l’Inter, con l’uomo in meno, ha preso a funzionare. C’era ordine, c’era stabilità, c’erano ripartenze da cavalcare. Quest’ultimo aspetto fa pensare che oggi l’Inter sia molto forte se aggredita, perché ha gente brava nell’attaccare la profondità come il neo-acquisto Bonny".

"Oggi ci sono due Inter, una resistente sotto assedio e pungente nei contrattacchi e un’altra in difficoltà, quando si tratta di impostare. Chivu deve lavorare sul possesso palla ad avversario compattato, creare delle linee di passaggio, delle catene che funzionino. A Monaco, nell’emergenza dell’inferiorità numerica, Chivu ha virato su una linea difensiva a quattro e forse varrà la pena di esplorare questa soluzione con undici giocatori, perché il 4-3-2 di ieri ha calzato bene alla squadra e lo si può trasformare in un 4-2-3-1 o in un 4-3-3". 

(Gazzetta dello Sport)