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Olivero (GdS): “Inter dia serenità a Chivu e ci aspettiamo che Oaktree dica…”

Marco Astori Redattore 
G.B. Olivero, giornalista, ha parlato così della scelta di Inter e Juve di puntare su Cristian Chivu e Igor Tudor in panchina

Tra le pagine dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, G.B. Olivero, giornalista, ha parlato così della scelta di Inter e Juve di puntare su Cristian Chivu e Igor Tudor in panchina: "A differenza del Milan che è andato sul sicuro (Allegri, piaccia o no, è una certezza: la sua squadra fa i punti che ha nelle gambe, difficilmente di più, ma solitamente mai di meno), Inter e Juve hanno preso una strada interessante e rischiosa. Interessante perché i due tecnici stimolano grande curiosità. Cristian Chivu e Igor Tudor in campo guardavano in faccia ai problemi e provavano a risolverli. Difensori che amavano affacciarsi in avanti nel caso ci fosse bisogno di loro. Hanno indossato le maglie delle squadre che adesso allenano. Escono da un part-time in cui hanno centrato l’obiettivo indicato.

Quest’occasione se la sono meritata, non è un regalo. Chivu e Tudor sanno già che, se qualcosa andrà male, pagheranno loro. Ma il rischio vero lo corrono le due società. Se ci sono dei dubbi su quanto conti l’allenatore, non ce n’è alcuno sull’importanza dei dirigenti: sono determinanti, nel bene e nel male. A garantire la stabilità e la competitività dell’Inter in questi anni è stata la magistrale gestione di Marotta, ben coadiuvato da Ausilio. Su una base solida Inzaghi è stato eccezionale nel trasmettere idee di gioco che alzassero il livello dei calciatori e consentissero alla squadra di essere sempre ambiziosa.

L’ultima stagione nerazzurra non è stata vincente, certo, ma avvincente sì. Quante volte può capitare di essere in corsa per tutto e restare senza nulla in mano? È successo, ma il lavoro e il percorso restano. Adesso l’Inter vive una fase di svolta più a livello societario che tecnico: Chivu deve essere messo nelle condizioni di allenare con serenità e da Oaktree ci si aspetta un’indicazione chiara sul progetto. Marotta, stranamente impreparato al momento del cambio in panchina, ha saputo reagire in fretta. Ma lui stesso è operativamente legato alle linee-guida della proprietà, i cui effetti nel bene o nel male si vedranno nel tempo. Nel ciclo-Inzaghi il club è cresciuto economicamente e tecnicamente: fare un passo indietro sarebbe un peccato".