"Il problema é generazionale, non dei calciatori. Il problema sono i nostri ragazzi. Bisogna che il governo trovi i fondi per campagne di sensibilizzazione ad hoc. E poi é fondamentale coinvolgere di più i genitori. Perché se non si agisce prima, dopo i 14-16 anni é già tardi". Spostare l'attenzione dalla "morbosità" dei media e delle chat "pubblicate illecitamente" agli "esempi positivi" di chi ha sbagliato, ma poi si é adoperato per rimediare, é l'obiettivo dell'Aic, espresso dal presidente Umberto Calcagno, per minimizzare in futuro gli effetti del gioco d'azzardo in ambito sportivo.
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Pres Aic: “Scommesse? Problema generazionale, non dei calciatori. Ecco cosa fare”
L'obiettivo dell'Aic, espresso dal presidente Umberto Calcagno, per minimizzare in futuro gli effetti del gioco d'azzardo in ambito sportivo
Ma il presidente dell'Aic non si ferma qui: "Nel 1982 avevo 12 anni e per me quel Mondiale vinto dall'Italia ha il volto di Paolo Rossi. Che 'Mundial' sarebbe stato senza di lui? In precedenza aveva sbagliato e pagato (con due anni di squalifica, ndr) - ricorda - Recuperare la sua storia all'azzurro fu un grande valore aggiunto, sportivo e umano". E' questo un aspetto che sta molto a cuore all'Aic, parlando di giovani "che investono tanto" nella loro passione e devono fare i conti "con un ambiente che li valuta solo in base ai risultati", anche nelle famiglie.
(ANSA)
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