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Sacchi: “Scudetto Napoli, un’impresa. Autentico capolavoro del mio amico Conte!”

Sacchi: “Scudetto Napoli, un’impresa. Autentico capolavoro del mio amico Conte!” - immagine 1
L'ex ct della Nazionale elogia apertamente l'allenatore dei partenopei, artefice principale del trionfo tricolore
Fabio Alampi Redattore 

Arrigo Sacchi, subito dopo la vittoria dello scudetto da parte del Napoli, tramite La Gazzetta dello Sport ha voluto spendere parole di elogio nei confronti di Antonio Conte: "Qui siamo di fronte a un autentico capolavoro, perché non può essere definito altrimenti lo scudetto conquistato dal Napoli. E se c'è un uomo che, più degli altri, deve prendersi il palcoscenico e godersi gli applausi questo è Antonio Conte. Senza di lui, siamo onesti, un'impresa simile non sarebbe stata possibile. Antonio non è stato soltanto l'anima del progetto, ma anche il corpo: ha dato tutto se stesso, come fa sempre, per raggiungere l'obiettivo e ha avuto la forza di convincere il gruppo dei suoi giocatori, esercizio per nulla semplice.

La vittoria del Napoli è la vittoria dell'unità, dello spirito di sacrificio, della volontà e del coraggio. E, soprattutto, è la chiara dimostrazione che il calcio è uno sport collettivo che si gioca in undici, e non uno sport individuale come spesso lo abbiamo interpretato in Italia".


Sacchi: “Scudetto Napoli, un’impresa. Autentico capolavoro del mio amico Conte!”- immagine 2

"Antonio è stato semplicemente fantastico nel saper dare entusiasmo a un ambiente che, dopo la pessima stagione scorsa, era alquanto depresso. E poi, con la consueta tenacia, ha perseguito l'obiettivo applicando le sue idee e sapendo di avere dalla sua parte tutta la gente di Napoli. [...] È un allenatore molto meticoloso e molto preparato. Non lascia nulla al caso, per ventiquattro ore al giorno pensa soltanto al pallone. Diciamo che, in un certo senso, interpreta il mestiere esattamente come facevo io: non stacca mai la spina, non si concede momenti di pausa, è sempre sul pezzo.

Quando andò alla Juve, e parlo del 2011, con convinzione dissi al mio amico Marotta che, scegliendolo, aveva fatto un gran bel colpo. Ero sicuro che Antonio si sarebbe costruito una carriera di successi. Non soltanto per la tenacia e per la sua volontà, ma anche per la sua bravura e, cosa abbastanza rara in un allenatore, per la sua sensibilità. Dovreste vederlo durante gli allenamenti: è sempre pronto a correggere subito un errore e a spiegare che cosa si deve fare in una determinata situazione. È così che si trasmettono conoscenze ai giocatori ed è così che ha fatto al Napoli".

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"Quand'è arrivato, inutile nasconderselo, c'erano macerie. Il Napoli veniva da un'annata storta, c'erano polemiche, molti dubbi. Lui non si è per nulla spaventato di fronte a quella situazione e con un coraggio da leone si è messo in testa di vincere lo scudetto. Non aveva a disposizione il gruppo più forte, però è riuscito nell'impresa. Con pazienza ha disegnato la squadra, le ha trasmesso quei valori tecnici e umani che stanno alla base di ogni successo, ha puntato più sul collettivo che sul singolo e, alla fine, ha avuto ragione.

[...] Durante questa stagione io e Antonio ci siamo sentiti spesso al telefono e dalle sue parole ho sempre percepito un'assoluta fiducia nella sua squadra. Il mio amico Conte ha fatto davvero qualcosa di straordinario e allora non mi resta che inchinarmi e applaudirlo. Complimenti, Antonio!".