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"Altro aspetto da non trascurare è il fatto che Simeone viene dal calcio italiano, ci conosce perfettamente e farà di tutto per crearci problemi. Io dico che se l'Inter è corta, se ha i tempi corretti, se costringe gli spagnoli a giocare a un'elevata velocità e quindi a sbagliare, allora va bene: è la strada giusta per arrivare al traguardo. L'importante è che non si metta con sei difensori là dietro ad aspettare le avanzate dell'Atletico: quello sarebbe il modo migliore per caricare gli spagnoli. I nerazzurri, che hanno notevoli qualità tecniche e fisiche, devono puntare sul possesso-palla, sui fraseggi brevi, sul pressing, sull'aggressività, sul continuo movimento".
"Serve una partita perfetta per uscire con la qualificazione, ma questo è normale visto che stiamo parlando di Champions League. La chiave della sfida possono essere le ripartenze brevi più dei contropiedi lunghi: porti via il pallone e corri rapido verso l'area avversaria. Loro si demoralizzano e tu ti esalti. Fondamentale che l'Inter non si comporti come spesso si sono comportate le squadre italiane in Europa, e cioè aspettando gli avversari e subendone l'iniziativa. Ci vuole un atteggiamento europeo, una mentalità vincente appunto, la voglia di prendersi il palcoscenico e di dominare la scena. Questo mi aspetto dai nerazzurri e sono sicuro che i ragazzi di Inzaghi abbiano i mezzi per l'impresa".
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