Il debito, intanto, cresce fino a diventare ingestibile. Fagioli cerca di spiegarsi, provando a guadagnare tempo: "(Una cifra del genere, ndr) non la guadagno nemmeno in un anno. So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l'ansia della partita, ma come faccio..."
Ma chi lo minaccia non mostra comprensione: "Pensi che ce possiamo fare prendere per il c... da te?"
Eppure il calciatore cerca di resistere: "Ludovico (Ludwig, ndr) non c'entra nulla, voi fate il vostro lavoro. Io rientrerò".
Nel tentativo di uscire da questo tunnel, Fagioli cambia procuratore, prova a vendere in anticipo i suoi diritti d’immagine per far fronte ai debiti, e si affida proprio a Marco Giordano, che prova a rassicurarlo:
"Mio fratello è stato con un nostro amico molto pesante, gli dirà di darsi una calmata almeno su Roma, dove non si muove foglia senza loro".
Ma la situazione sembra ormai sfuggita di mano, e il tono del giocatore diventa sempre più disperato:
"Oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema, perché stanno capendo che ho qualcosa e gli è arrivata la voce del gioco. Domani non giocherò (inteso come calciatore in campo, ndr) e se continuerà così starò sempre in panchina, non riesco più ad andare al campo felice. Ho minacce e tutto, non ho più tempo né scuse. Se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve me l'ha detto. Puoi parlare con i capi per capire se possono aiutarmi? Questo è un problema più grande di me".
(NTW press)
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