"Se la differenza di età è notevole, quella di altezza non è da meno, 13 centimetri a vantaggio dell’italiano. Per evidenziare una differenza, vale come esempio l’autogol di Sommer sul tiro di Raphinha che è costato il 3-3 all’Inter al Montjuic. Lo svizzero ha deviato la palla sulla traversa e il rimbalzo sfortunato della sfera sulla sua schiena ha fatto il resto. Un portiere più alto come Donnarumma l’avrebbe alzata sopra la traversa? In teoria sì. Nonostante gli allenamenti di Sommer sull’esplosività, sui riflessi coi famosi occhiali scuri in allenamento e sul piazzamento (una sua prerogativa), gli abbiano consentito di limare il gap in tutta la sua carriera".
"Sommer è esploso anche grazie a Guardiola e alla sua sentenza: «Il portiere sta diventando il ruolo più importante». Fino ad allora i grandi club — e ancora di più le squadre giovanili e le federazioni — difficilmente prendevano in considerazione un numero uno sotto i 190-188 centimetri. Adesso, con l’importanza del gioco al piede, le cose stanno cambiando e Sommer all’Inter è migliorato ancora con i piedi, grazie al preparatore Spinelli, che ha lavorato anche con Donnarumma al Psg".
"Sommer è diventato una sorta di regista extra, l’uomo da cui parte tutta la costruzione dal basso (e anche il lancio da cui nasce il 3-3 di Acerbi col Barça). Mentre Gigio non è più quello che si fece scippare il pallone da Benzema al Bernabeu dando il via alla rimonta valanga del Real, ma con i piedi non è allo stesso livello. Però ha trovato il suo equilibrio, anche rispetto alle bufere mediatiche e alle voci di mercato che lo accostano anche all’Inter dato che in scadenza nel ‘26 (come Sommer)".
(Corriere della Sera)
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