«Se fosse per il ministro questi ragazzi non solo potrebbero essere immersi in un ambiente in cui si parla continuamente di scommesse, nei campi ci sono i banner, ma addirittura sulle proprie maglie dovrebbero portare le insegne dei provider del gioco d’azzardo. E’ veramente una situazione folle da questo punto di vista», ha aggiunto Jarre.
«Anche le squadre professionistiche italiane, di alcune lo so per certo, hanno una serie di contratti e sponsorizzazioni nel mondo del gioco d’azzardo che valgono in tutto il mondo ma non in Italia. E’ un altro degli aspetti dell’ipocrisia generale. L’altra ipocrisia della FIGC è che se uno scommette sul calcio è squalificato ma uno può rovinarsi e rendersi anche ricattabile giocando su tennis, pallacanestro, indebitarsi e diventare ricattabile ma questo alla FIGC non interessa», ha detto ancora il professionista.
(Fonte: La Presse)
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