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Veron, il momento è arrivato: a giugno sarà  ritiro. Si dedicherà  ai giovani e…

Lo ha già fatto altre volte, ma questa sembra davvero essere la volta buona: Juan Sebastian Veron, ex centrocampista nerazzurro dal 2004 al 2006, è pronto a dire definitivamente addio al calcio giocato, a 39 anni suonati.  Ha deciso di...

Dario Di Noi

Lo ha già fatto altre volte, ma questa sembra davvero essere la volta buona: Juan Sebastian Veron, ex centrocampista nerazzurro dal 2004 al 2006, è pronto a dire definitivamente addio al calcio giocato, a 39 anni suonati.  Ha deciso di ritirarsi, ha deciso che questa sarà l’ultima stagione da calciatore con la maglia dell’Estudiantes:  finisce la sua avventura con la stessa squadra con cui ha mosso i primi passi, la "Brujita", prima di comiciare a girare l’Italia e l’Europa entrando a far parte di alcuni fra i club più prestigiosi del calcio mondiale. Dice basta a quasi 40 anni, quando addirittura si vociferava di un suo possibile clamoroso ritorno in Nazionale in vista del Mondiale in programma quest’estate in terra brasiliana.

Così non sarà e, tra pochi mesi, il suo ritiro diverrà realtà. A confermarlo ancora una volta è stato lo stesso Veron all’emittente radiofonica sudamericana Deportivo Telam. Il centrocampista ha spiegato in particolare, tramite queste dichiarazioni, quale potrà essere il suo futuro lontano dai campi. Ecco le sue parole: "A giugno ho deciso di ritirarmi, e questa volta è definitivo. La mia volontà adesso è quella di essere coinvolto altrove, in altri progetti, da applicare al calcio e allo sport argentino in generale, anche al di là del calcio. Voglio dare consigli ai ragazzi ed aiutarli nella loro crescita, sono loro il nostro futuro. Se potrò contribuire alla crescita dei giovani sarò felicissimo, spero davvero possa essere il mio futuro. Non lo faccio per interessi economici, quello che m'interessa è che tutti abbiano una possibilità di crescere, senza per forza dipendere dalla politica o dal potere. Bisogna fornire loro degli strumenti ed io ho buoni contatti nel basket, nel rugby e in altre discipline. Oggi mi vedo semplicemente come un uomo entusiasta e con molte idee. Sono felice che con questo ideale sia arrivata la fine della mia carriera. Era quello che mi serviva per affrontare il periodo di distacco dal campo. Con l’entusiasmo e le idee penso di poter realizzare i miei sogni e quelli di tanti bambini”.