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Zenga: “Quando Ancelotti fece il provino io ero in panchina. Giusto quello che Inzaghi…”

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L'ex portiere nerazzurro ospite negli studi di Inter TV per analizzare la sfida di Champions League.

Sabine Bertagna

Walter Zenga, ospite speciale negli studi di Inter TV, ha analizzato la sfida di Champions League in programma stasera: "Tornare a San Siro dopo due anni ti dà quelle emozioni che avevi perso. In più un classico come Inter-Real Madrid, una partita che tutti vorrebbero giocare, è una grande emozione. Un copia incolla a parte lo Sheriff, il girone di Champions di quest'anno. Non esistono squadre materasso. L'anno scorso è stata un po' una delusione, uscire da ultimi e non andare nemmeno in Europa League. Si è vinto il campionato, ma quest'anno è un buon mezzo per iniziare in una certa maniera con il Real Madrid. L'Inter si poteva pensare che ci potesse essere Correa al posto di Dzeko, che Darmian potesse avere un turno di riposo. E' giusto quello che fa Simone: insistere sui propri giocatori. La partita più importante è quella che si gioca adesso non dopo. Pensavo di vedere Hazard in campo, ma il giocatore che mi piace tanto è Valverde. Alaba poi è uno dei migliori esterni sinistri. Vedremo una bella partita. Benzema o Dzeko? Io ho avuto la sfortuna di avere davanti gente come Platini, Van Basten. Sono due giocatori molto diversi, ma entrambi giocano per la squadra. Benzema è più letale. Poi Lautaro e Vinicius ne guadagnano dal loro gioco. La difesa dell'Inter? Simone si è trovato una difesa già pronta e fatta. Ha dovuto dare solo due idee sue e proseguire sull'amalgama che c'era già da tempo. Tutte le partite si risolvono al centrocampo. La squadra che riesce a prendere il sopravvento in quella zona puoi vincere. A certi livelli la differenza la fanno anche le giocate individuali. Io per primo non pensavo che lo Sheriff potesse battere lo Shakhtar. La Champions è imprevedibile. Nel calcio la cosa più importante è la continuità di rendimento. Tutti hanno lamentato l'uscita di Lukaku e di Hakimi, ma l'Inter ha perso anche Eriksen".

Il libro di Zenga

"Nel mio libro racconto anche un episodio particolare. Ero ad un passo per tornare all'Inter e fare il secondo di Pagliuca. Moratti mi disse devi parlare con Gianluca. Bloccò tutto Hodgson. E io andai a Padova. Avrei chiuso la carriera da secondo come Buffon per dire. Pagliuca capì la mia onestà intellettuale. Volevo solo finire la mia esistenza intellettuale qui. I primi libri erano solo episodi calcistici secchi. Questo racconta la divisione tra l'uomo con tutti i suoi problemi, di vita privata, e poi c'è il Walter Zenga tutto attaccato come cantavano i tifosi, che entrava nella bolla e tutto gli scivolava via. Lo zio Bergomi mi diceva con tutti i problemi che hai, io non verrei neanche a giocare. Io invece mi gasavo ancora di più", ha raccontato Walter. E a proposito di Ancelotti ha rivelato: "Ancelotti fece un provino con l'Inter e io ero seduto in panchina con lui. Gli dicevo sempre: "Carlo, avevi iniziato bene!". Ero andato a Madrid a trovarlo e mi disse che il giocatore insostituibile a parte Ronaldo era Benzema. Simone ha fatto un percorso pazzesco. Non è semplice lavorare a Roma. Porta avanti un sistema simile a quello di Conte, giusto che ci sia uno che riesca a moderare questa velocità. Obiettivi stagionali di Ancelotti? Un solo obiettivo, vincere. Quando prendi una squadra come il Real Madrid lo sai. Centrocampo del Real? Hanno un mostro sacro che è Modric, che non si sa bene quanti anni abbia. Gioca sempre alla grande. Hanno giocatori della cantera che sono meravigliosi. Oggi il presidente del Real diceva che avevano il budget per comprare Mbappé e Haaland. Hanno sempre messo in campo grandi giocatori. La difesa del Real? Chiedere un giudizio sui reparti da un allenatore diventa complicato, è sempre la squadra che attacca o che difende. Le due difese hanno concetti diversi, una difende a 4 e l'altra a 3. Il discorso è più complesso. Si dice che il Real traballi un po' dietro mentre l'Inter sembra un po' più compatta. Importante è la relazione tra l'allenatore e il preparatore atletico. Deve gestire bene alcune cose e in connessione con l'allenatore si decidono i carichi di lavoro, i pesi, chi far riposare. 

(Inter TV)

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