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Mentana: “Suning ha abbandonato l’Inter, serve sterzata. Azionariato? Ho sentito che…”

Il direttore del tg di La7 è intervenuto a SkySport per parlare dei nerazzurri

Eva A. Provenzano

L'ultima volta che aveva parlato di Inter lo aveva fatto ai microfoni di FCINTER1908.IT ed era stato durissimo con Suning, gli aveva chiesto di cederla al popolo nerazzurro. Questa volta Enrico Mentana, direttore del TG di La7, ha parlato con SkySport. Ecco cosa ha detto il giornalista, noto tifoso nerazzurro: "Si può comprendere come le cose possono andare bene o male, ma poi il direttore e l'allenatore possono avere più colpe di quanto sembra. Lo dico anche in maniera non autoassolutoria".

-La situazione di Spalletti è particolare

Sì, è evidente che l'Inter si è imballata due mesi e mezzo fa dopo una vittoria difficilissima col Chievo e dopo la Juventus è arrivato il primo campanello d'allarme e da lì non uscì convinto. Poi è arrivata una frenata senza scusanti, i numeri parlano chiaro. Anche alcune vittorie potevano essere pareggi. Non ci sta che nelle ultime dieci partite sono arrivati nove punti. E' come un puro sangue che inchioda e non vuole andare avanti. L'Inter compie sempre gli stessi errori, si imballa sulle stesse difficoltà. si dice di Borja Valero che ha un raggio d'azione illimitato ma gioca sempre. Sembra sempre fuori posto anche Gagliardini e quindi qualcosa non va. Il gioco è prevedibile, la squadra che fa più cross ma anche meno tiri, c'è qualcosa che non va. Se per dieci volte proviamo a riparare col tecnico una lavatrice e dieci volte non funziona o ripresenta gli stessi problemi a quel punto mi faccio anche una domanda sul tecnico.

-Lei è figlio di un giornalista sportivo, ma nel suo tg non ci sono notizie sportive...

Penso che come me possono parlare di calcio mln di tifosi. Perché il mio tg è sulle notizie che interessano ai telespettatori, non si può parlare in pochi minuti del calcio, servirebbe dargli altro spazio. Non si può dare il calcio in pillole, oggi tutti vediamo le stesse partite e non si possono più fare le cronache come una volta. In tv e sui giornali la cosa più importante sono le pagelle, ed è un altro tipo di giornalismo. 

-Lei ha deciso di ritirarsi da Twitter ad un certo punto...

La giornata dura solo 24 ore, bisogna condurre il tg, fare vita sui social e c'è una vita privata. Poi se ci sono persone petulanti si fa anche meno fatica a lasciarli. 

Vorrei dire altro sull'Inter. Il problema è che all'Inter rispetto ad altre squadre è una società abbandonata a sé stessa. Il presidente dell'Inter vive a km di distanza, come il proprietario. C'è il figlio del proprietario a Milano, un bravissimo ragazzo di venti anni che gira con una macchina che costa quanto mezza difesa del Benevento, ma non dà l'idea di capire cosa succede in campo. L'allenatore e la squadra vengono così lasciati liberi di sbagliare e non c'è un progetto visibile. Il mercato si è fermato a metà estate e non è ripreso a gennaio, perché il governo cinese ha bloccato gli investimenti. Se l'Inter è solo una branca del gruppo non si ha a cuore più di tanto il club e per questo serve che venga ripristinata una certa italianità. Vedere Zanetti che si mangiava il gelato in tribuna... è evidente che non poteva fare altro, era gelato anche l'ambiente. Se non hai un manico forte in Italia che si fa sentire anche nelle sedi opportune. Cosa succede se di nuovo Suning non potrà investire, andremo avanti con Borja Valero con maglia di lana e il pigiamone? L'Inter vede 50mila spettatori in media a San Siro ogni settimana. Una specie di azionariato popolare si può anche concepire per una grande squadra. Questi aspetti sono visibili e questa necessità diventa possibile non solo per l'Inter. Lascio perdere Thohir che non conta una mazza, ma Suning potrebbe anche lasciare l'Inter in balia di se stessa, ma lo sconsiglierei a chiunque di fare una mossa del genere. Tanti i tifosi che sarebbero disposti a fare l'azionariato, ho sentito che la gente è pronta in questo senso, non mi faccio portavoce di nessuno però anche io sarei disposto a fare la mia parte. 

-Si dicevano certe cose anche sulla proprietà della Roma, poi non si è parlato più di Pallotta. Non sarà una scusa quella della proprietà?

Quando la squadra va male è perché va male. Ma va male anche perché non ha cambi. Nella prima parte si faceva un cambio al massimo. Si diceva che l'Inter era tornata all'epoca del Sarti-Burgnich-Facchetti. Adesso l'Inter non ha il centrocampo e non si capisce come si fa a fare arrivare palla avanti, solo su palloni dal lato, arrivano una marea di cross. E' impossibile non avere alternative. Rafinha non gioca dai tempi di Suarez e viene utilizzato nel secondo tempo, quando gli avversari sono più affaticati perché evidentemente al momento non riesce a fare neanche un tempo vero. La vicenda Pastore è stata ridicola e non si è capita. L'Inter ha Sabatini e non ha nessun ruolo nella società italiana se non di affiancamento ad Ausilio quando si fa finta di cercare i soldi per il mercato e l'unica mossa è stata quella di mandare Nagatomo in prestito al Galatasaray. Questo non è il mercato di una squadra che punta a vincere. 

-Nedved, pallone d'oro nel 2004...

Era un grande giocatore Nedved, ma contro l'Inter aveva la tendenza a buttarsi dicevano i tifosi, ma magari era anche fallo. L'augurio è che sia un fuoriclasse anche da dirigente come lo è stato in campo con la Lazio e la Juventus. 

-Lo scudetto chi lo vince, Napoli o Juventus? I partenopei hatto bene a concentrarsi solo sul campionato?

Sì, immagino abbia fatto bene. Chi segue il calcio deve sapere che un conto è seguire il calcio, un conto è far parte dell'ambiente. Sarri qual è la sua rosa e lui sa dove deve arrivare, sa lui se ha fatto bene o male, non potremo dire se non vincesse lo scudetto che ha sbagliato a snobbare le coppe europee. Ci sono due squadre fortissime che stanno andando ad una media pazzesca, il campionato sarà incontinente perché entrambe meriterebbero lo scudetto. Ci sono due grandi squadre in Italia. Prevedere e sperare è inutile. Il bello del calcio è che non è prevedibile.

-Più incertezza su chi vince lo scudetto o su chi vince le elezioni il 4 marzo?

Diciamo che la Serie A ha un vantaggio: non c'è rischio di pari, non c'è rischio in cui nessuno avrà abbastanza seggi per non avere la maggioranza. Piuttosto c'è un leader politico che è arrivato a 40 e poi si è impantanato come l'Inter. 

La Lazio è la più bella sorpresa: quando vedo quel primo tempo con il Napoli, Milinkovic-Savic penso che lì sanno cercare i talenti prima che sboccino. 

-Parla così bene della Lazio per scaramanzia?

Non è scaramanzia. In Champions ci vanno in quattro. La Lazio è una squadra di cui si parla poco perché ha meno tifosi dell'Inter e della Roma, è giusto dirlo sportivamente.

(Fonte: SS24)