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Gomez: “Ero dell’Inter, ecco perché saltò tutto. Paletta voleva Palacio a Bergamo e…”

BERGAMO, ITALY - OCTOBER 02:  Alejandro Gomez of Atalanta during the Serie A match between Atalanta BC and SSC Napoli at Stadio Atleti Azzurri d'Italia on October 2, 2016 in Bergamo, Italy.  (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Il calciatore dell'Atalanta svela alcuni retroscena di mercato e spiega come domani scenderà in campo per i tre punti

Alessandro De Felice

"L’Inter l’ha sfiorata ai tempi di Stramaccioni, poi i nerazzurri decisero di sostituire il tecnico romano con Mazzarri e non se ne fece più niente. Oggi il “Papu” Gomez gioca con la maglia dell’Atalanta, prossima avversaria dei nerazzurri in campionato, e la Gazzetta dello Sport ha colto l’occasione per intervistarlo:

"UN'OCCASIONE PERSA, MA QUANTI AMICI ALL'INTER - Gli argentini dell’Inter? Li conosco tutti. Con Banega ho giocato in Under 20 ed era già un fenomeno. É appena arrivato e scoprirà quel mix particolare che c’è a Bergamo tra città, stadio e pubblico. Lui in difficoltà? Non è facile adattarsi alla A, troppo diversa dalla Liga, serve tempo. Con Carrizo, invece, ho giocato a Catania e ho un bel rapporto di amicizia. Icardi? Ognuno può agire come vuole ma con il libro ha peccato di inesperienza, è il capitano e deve dare l’esempio. Palacio? Con Paletta all’Atalanta ora Palacio sarebbe qui: sono fratelli e Paletta aveva iniziato a convincerlo. Stramaccioni-Inter? Una grande occasione mancata. Maggio 2013: ultima di campionato, c’è Inter-Udinese. Dopo pochi giorni avrei dovuto firmare per i nerazzurri: era tutto fatto e Stramaccioni aveva dato l’ok. E invece... L’Udinese vince 5-2 a San Siro, cinque giorni dopo l’Inter esonera Stramaccioni e chiama Mazzarri. Il suo 3-5-2 non è adatto a me e salta tutto. Ma ci sono altri trasferimenti saltati: Simeone mi chiama all’Atletico Madrid ma il Catania chiede 9 milioni e alla fine prendono Villa. Mi voleva Montella a Firenze: anche lì nulla da fare.

"LA PARTITA DI DOMANI - “No, vivono un momento delicato e un punto non ci cambia la vita. È un’occasione imperdibile, per loro sarà durissima. Il pareggio può dare continuità ai risultati ma se il pari è come quello di Firenze con tanti rimpianti... Perciò non firmo e me la gioco. In cuor suo magari con l’Inter non sarà mai una partita come le altre ma non ci ha fatto discorsi particolari. La posizione in campo? Sono una “falsa” seconda punta. Non sono fisso lì, tendo a spostarmi verso sinistra, punto l’uomo e poi mi accentro. A Catania avevo alle spalle un centrocampo con Lodi, Izco e Almiron. Kurtic è simile ad Almiron, è dinamico, calcia bene, c’è intesa”.

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