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Subito smentita l’ultima bugia su Suning. Mercato? Da un nome dipende il gennaio dell’Inter

Matteo Pifferi

Mancano tre giorni al via del mercato: il punto della situazione è uguale quasi per tutti

Mancano tre giorni all'inizio ufficiale del calciomercato e la sensazione, non solo in casa Inter, è che si possa assistere ad una finestra invernale all'insegna di pochi botti ma, al contempo, di tanti scambi od operazioni alternative che potrebbero portare le grandi squadre ad essere completate per cercare di centrare i rispettivi obiettivi. Da qualche giorno a questa parte, infatti, si legge con assiduità che Suning non voglia/possa spendere per il mercato di gennaioper lo stop imposto dal Governo cinese. La realtà è che talvolta si esagera e ci si dimentica di come Zhang abbia finora immesso nelle casse dell'Inter quasi 650 milioni di euro in quattro anni. E ci si dimentica altresì che tutto il mondo e paese e in giro per l'Italia e l'Europa, la situazione non è di certo migliore.

Tra i giocatori accostati all'Inter c'è il Papu Gomez che però l'Atalanta non è disposta a svendere. Anche perché, come ha ribadito ieri il presidente del club Antonio Percassi. “Non ci sono soldi, sarà una finestra di mercato invernale di scambi. A gennaio non è facile trovare la grande occasione su cui investire. L’abbiamo già fatto con Joakim Maehle, che mi dicono che abbia compensato la partenza di Timothy Castagne". L'acquisto di Maehle, per 10 mln, è stato appunto 'pagato' dall'addio di Castagne, approdato al Leicester per 25 mln. Altri esempi? Il Barcellona non ha soldi per fare mercato - fonte Mundo Deportivo - e il Real Madrid ha completato i mesi estivi senza fare alcun acquisto e difficilmente interverrà a gennaio. In Italia la situazione è simile, con la Juventus a caccia di un attaccante in prestito per completare la rosa.

Detto questo, ci sono ampi margini di manovra per suggellare una rosa, quella dell'Inter, attualmente un po' sbilanciata: l'addio di Nainggolan accorcia la lista dei partenti a centrocampo ma sarà inevitabile e cruciale ottenere il massimo dalla cessione di Eriksen. Una cessione in prestito con obbligo o a titolo definitivo aprirebbe a più colpi in entrata - senza dimenticare l'opzione scambio per avere un giocatore più adatto alle idee di Conte - ma Marotta e Ausilio dovranno anche cogliere quelle opportunità in stile Rafinha utile a rinforzare i reparti carenti a costo zero o quasi, tenendo presente che la rosa è valida e che ha bisogno di essere completata in 2/3 ruoli. Un vice-Lukaku, un centrocampista e probabilmente un esterno sinistro. D'altronde, nel mercato c'è una sola regola non scritta ma sempre valida: mai dire mai.