Branca: “Sneijder prima scelta. Mourinho ci sgridò: ‘Non siete stati neanche capaci di…'”

Marco Branca ha ricordato, negli studi di RSI Sport, i colpi di mercato più incredibili del suo periodo all'Inter. "Lo scambio Eto'o-Ibra, ce lo racconti? "È stata una cosa nata piano piano ma anche dalla volontà di Ibra, perché lui sognava di andare a giocare al Barcellona con Messi e di vincere la Coppa dei Campioni. Quelli del Barcellona, di ritorno dal viaggio in Ucraina per un difensore centrale, hanno fatto scalo su Milano. Ci hanno chiamato e abbiamo fatto questa cena e alla fine della cena che è durata un po' abbiamo trovato l'accordo. Dentro l'accordo c'era anche un giocatore, Hleb. Erano 45 milioni più 5 la valutazione di Hleb più Samuel Eto'o valutato 25. Hleb poi dopo non è voluto venire per cui lo scambio è stato Ibra - Eto'o più 50 milioni", ha raccontato Marco Branca negli studi di RSI Sport. "Parliamo di Maicon". Marco Branca ricostruisce il colpo di mercato: "Io l'ho seguito nel Monaco, l'abbiamo voluto, l'abbiamo pagato... il giusto. 6 milioni e mezzo. Nel Monaco c'era anche allenatore Guidolin. Non ce ne parlò benissimo, ma più che altro per altre cose. Poi dopo si è rivelato un grandissimo giocatore, lui era il vero regista della nostra squadra e ha permesso a Zanetti di fare 15 chilometri a partita". In studio suggeriscono: "Perché Maicon non correva", E Branca ridendo: "Correva di qualità". "Il prossimo colpo è Wesley Sneijder: arriva alla fine del mercato dell'estate 2009, atterra e Mourinho gli dà gli scarpini e gli dice: "I calci di punizione e i calci d'angolo nel derby li batti tu". Branca ricorda: "E' sempre stata la nostra prima scelta, però c'erano delle perplessità da parte di... Sneijder a lasciare il Real Madrid. Con una strategia e con la collaborazione del povero Bronzetti che ora non c'è più (mediatore), abbiamo trovato il modo di convincerlo. Solo però negli ultimi giorni. Tanto è vero che ha anche saltato per motivi burocratici l'ultimo allenamento possibile con la squadra prima del derby. Mourinho me l'ha ricordato questo: "Cavolo, non siete stati capaci neanche di farlo venire in tempo per l'ultimo allenamento. Deve correre da solo alla Pinetina". Io gli ho risposto qualcosa non in portoghese e però il giorno dopo hanno fatto tutti insieme una grande partita. Dopo sette secondi che tocca il primo pallone, ha preso la traversa? Sì, ha calciato da Cormano".