Federico Cherubini, amministratore delegato del Parma, ha concesso un'intervista ai microfoni de La Gazzetta di Parma. Ecco le sue parole partendo dalla scelta di prendere Cristian Chivu dopo l'esonero di Fabio Pecchia: «C’era bisogno di qualcuno che rappresentasse una rottura rispetto a Pecchia. Siamo stati fortunati a incontrare nel nostro cammino Cristian, per tanti motivi: uno, di cui si è parlato poco, è rappresentato dalla sua abilità nel costruire in un giorno uno staff vincente, con persone che non avevano mai lavorato con lui».


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Cherubini: “Inter c’è su Bonny, vogliamo tempi brevi! Rispondo così su Chivu e Leoni”
È stata una rivelazione: come uomo e come persona.
«Sì, proprio per questo io sono molto contento di questi quattro mesi passati con lui: conoscevo l’allenatore, che avevo seguito, ma non la persona, che è stata una piacevolissima scoperta. Di Chivu allenatore mi era piaciuto molto che avesse deciso, pur avendo un nome così ingombrante, di partire dall’Under 14: una rarità, tra gli ex calciatori di alto livello che diventano allenatori. Decidere di partire dai ragazzi è un segno di umiltà molto apprezzabile. A Parma è stato bravissimo: ci siamo vicendevolmente dati e presi il meglio che potessimo dare. Noi lo abbiamo sostenuto nei momenti difficili, lui ci ha restituito tanto perché ci ha permesso di restare in A».
È stato perfino troppo bravo, visto che l’ha voluto l’Inter.
«Siamo contenti per lui. Poche ore dopo la salvezza siamo stati molto chiari: il contratto ci garantiva un’opzione unilaterale di rinnovo, ma abbiamo detto da subito che l’avremmo sfruttata solo se Cristian e il Parma fossero stati gli stessi di febbraio, quando si sono incontrati. La proposta dell’Inter ha inevitabilmente modificato la situazione. Noi abbiamo accolto serenamente l’opportunità che Cristian ha avuto e non abbiamo pensato nemmeno per un istante a un tradimento».
Del resto, è una di quelle offerte a cui non si può dire di no.
«Altre società, in situazioni simili, si sono comportate diversamente. Noi siamo contenti così: a chi avrebbe giovato trattenere un allenatore chiamato da una squadra che ha giocato la finale di Champions? Con quale motivazione sarebbe rimasto? Da tifoso crociato, sono felice per quello che Chivu ha fatto a Parma e sono felice per lui che sia andato all’Inter».
Dica la verità: ha chiesto all’Inter di ripagare la signorilità del Parma con qualche giocatore in partenza da Milano?
«No, non c’è nessun accordo legato all’operazione Chivu».
Intanto, l’Inter vuole a tutti i costi Bonny.
«È noto che è molto interessata. Ne parleremo presto, compatibilmente con gli impegni dell’Inter al Mondiale per club. Già in gennaio Bonny aveva avuto diverse offerte: gli abbiamo chiesto di restare per aiutare il Parma a salvarsi, promettendogli che avremmo assecondato le richieste a fine stagione. E così faremo: rispettiamo l’ambizione di ambire a palcoscenici più prestigiosi, ma discuteremo su proposte ragionevoli, pensando al futuro del Parma. Tradotto: un’offerta economica interessante e tempi brevi, perché non vogliamo ridurci a trattare a fine agosto».
Si parla anche di tante squadre interessate a Suzuki e a Leoni.
«È vero, ci sono tante richieste, ma non sono sul mercato: la volontà della proprietà e dell’area tecnica è tenere questi due ragazzi per un altro anno. Poi nel calciomercato può accadere di tutto. Ma, ad oggi, né Suzuki né Leoni hanno dato segnali di essere tentati da altre sirene. E noi vogliamo che restino perché saranno due tasselli importanti del nostro futuro».
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