I segreti
—I motivi si spiegano facilmente: Inzaghi ha fatto centro con i giocatori, che gestisce in maniera democratica e stimola di partita in partita; Simone ha conquistato Oaktree, la nuova proprietà, grazie allo stile in campo e fuori; non è mai stato in sintonia con la dirigenza come in questo momento della sua avventura all’Inter: lui, il presidente Marotta e il ds Ausilio sono un tutt’uno che rema compatto nella stessa direzione. Inzaghi, soprattutto, incarna sempre più i tratti dell’uomo dei sogni: con lui al timone l’Inter è tornata a pensare in grande, dal bis scudetto che manca dai tempi di Mourinho al... Triplete che dello Special One porta la sola e unica firma nella storia del calcio italiano.
Meglio del 2010
—Ecco, Inzaghi non teme confronti con nessuno, nemmeno con quell’Inter. Anche perché il rendimento dei suoi tiene il passo dello squadrone del Triplete. Anzi, fa persino meglio. Nel 2009-10, dopo le prime 29 giornate di campionato, Mou comandava con 60 punti, 4 in meno di quelli conquistati fin qui da Inzaghi. Il vantaggio sulla seconda, il Milan, era di un punto, contro i tre di oggi sul Napoli. Se le reti subite viaggiano in linea — 26 allora, 27 oggi — la forbice si dilata alla voce “gol segnati”: le reti fatte dalla ThuLa e compagnia sono 65, ovvero 11 in più di quelle realizzate dalla squadra che avrebbe vinto tutto, dove a segnare era gente come Eto’o, Sneijder e Milito. Proprio il Principe, nella Champions che avrebbe marchiato con l’indimenticabile doppietta al Bayern in finale, dopo le prime 10 partite era il miglior marcatore interista con 3 reti, oggi Lautaro ne ha già segnate 6. Sempre in Europa, l’Inter del Triplete aveva fatto 12 gol incassandone 7 nelle prime 10 gare, i colleghi di oggi sono a 15 gol segnati e appena 2 subiti, miglior difesa del continente.
Rinnovo pronto, nonostante gli estimatori
—Alla fine di quella stagione straordinaria, Mourinho decise di salutare traslocando a Madrid. Per Inzaghi no, le cose non andranno così: gli estimatori in giro per l’Europa non mancano, come pure i sondaggi, ma Simone non si vede altrove. C’è solo l’Inter, come canta l’inno ufficiale del club, come sanno Simone e la società, che per fine stagione prepara il rinnovo di contratto: altri due anni insieme, fino al 2028. Il matrimonio è destinato a durare e non potrebbe essere che così: non è ancora finita la luna di miele...", si legge.
© RIPRODUZIONE RISERVATA




/www.fcinter1908.it/assets/uploads/202507/999cbc080ddf16c8f068dec67d58ddc1.jpg)



