L'Inter è pazza di Simone Inzaghi e viceversa: estimatori in Premier League, ma il club prepara già il rinnovo di contratto
L'Inter è pazza di Simone Inzaghi. E viceversa. Oggi La Gazzetta dello Sport si sofferma sul grandissimo lavoro svolto dal tecnico nerazzurro e parla così anche del suo futuro.
Apprezzamenti ovunque
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"Simone Inzaghi non ha profili social, eppure colleziona like che nemmeno un influencer. L’ultimo ad alzare il pollice verso l’alto è stato Marco Tronchetti Provera, tifosissimo nerazzurro. Qualche giorno prima, era stata la volta di Thierry Henry, ex stella e oggi stimatissimo opinionista per la Cbs. La lista potrebbe andare avanti a lungo, e il bello è che sul carro di Simone tutti fanno a gomitate per salire prima ancora che lui e la sua Inter abbiano alzato un trofeo. Perché certo, in bacheca ci sono le coppe delle ultime stagioni e uno scudetto vinto da dominatore (con tanto di seconda stella), ma il vero salto il tecnico lo ha fatto adesso che si muove sul filo sottile del “tutto o niente”, ed è il bollino qualità più scintillante che il mondo del calcio potesse appiccicargli addosso: tutti pazzi per Simone, con l’Inter in prima fila.
I segreti
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I motivi si spiegano facilmente: Inzaghi ha fatto centro con i giocatori, che gestisce in maniera democratica e stimola di partita in partita; Simone ha conquistato Oaktree, la nuova proprietà, grazie allo stile in campo e fuori; non è mai stato in sintonia con la dirigenza come in questo momento della sua avventura all’Inter: lui, il presidente Marotta e il ds Ausilio sono un tutt’uno che rema compatto nella stessa direzione. Inzaghi, soprattutto, incarna sempre più i tratti dell’uomo dei sogni: con lui al timone l’Inter è tornata a pensare in grande, dal bis scudetto che manca dai tempi di Mourinho al... Triplete che dello Special One porta la sola e unica firma nella storia del calcio italiano.
Meglio del 2010
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Ecco, Inzaghi non teme confronti con nessuno, nemmeno con quell’Inter. Anche perché il rendimento dei suoi tiene il passo dello squadrone del Triplete. Anzi, fa persino meglio. Nel 2009-10, dopo le prime 29 giornate di campionato, Mou comandava con 60 punti, 4 in meno di quelli conquistati fin qui da Inzaghi. Il vantaggio sulla seconda, il Milan, era di un punto, contro i tre di oggi sul Napoli. Se le reti subite viaggiano in linea — 26 allora, 27 oggi — la forbice si dilata alla voce “gol segnati”: le reti fatte dalla ThuLa e compagnia sono 65, ovvero 11 in più di quelle realizzate dalla squadra che avrebbe vinto tutto, dove a segnare era gente come Eto’o, Sneijder e Milito. Proprio il Principe, nella Champions che avrebbe marchiato con l’indimenticabile doppietta al Bayern in finale, dopo le prime 10 partite era il miglior marcatore interista con 3 reti, oggi Lautaro ne ha già segnate 6. Sempre in Europa, l’Inter del Triplete aveva fatto 12 gol incassandone 7 nelle prime 10 gare, i colleghi di oggi sono a 15 gol segnati e appena 2 subiti, miglior difesa del continente.