"Questo è l’esempio perfetto di quando i risultati sportivi si intrecciano alla perfezione con quelli finanziari. E questo, dentro un’azienda, ha un peso enorme nei giudizi sul lavoro svolto da parte di tutti, dirigenti allenatore e giocatori compresi. Grazie a questi incassi il club nerazzurro chiuderà il prossimo bilancio, quello al 30 giugno 2025, in attivo: non è mai accaduto, bisogna tornare (forse) alla notte di tempi, di sicuro mai si è verificato da quando gli aspetti finanziari sono diventati un numero da tenere sotto controllo anche per...regolamento. È questo il motivo - è giusto ribadirlo - per cui la prossima estate cambierà anche la politica sul mercato dell’Inter. È già cambiata, per la verità, altrimenti a gennaio non si sarebbero investiti 14 milioni di euro per il cartellino di Sucic dalla Dinamo Zagabria".
"E non è finita: l’Inter non è lontana dal chiudere l’affare col Marsiglia per Luis Henrique, il Dumfries del futuro (almeno nelle idee). Se tutto andrà bene il brasiliano sarà presente al Mondiale per club e l’accordo col club francese si chiuderà per una cifra tra i 25 e i 30 milioni di euro. Non c’è più la necessità di vendere, perché c’è una solidità di base di Oaktree e per quanto incassato dall’area sportiva: questo, in soldoni. Le cessioni saranno semmai considerate un’opportunità a fronte di offerte elevate: non è solo un modo di dire. Per intendersi: Bisseck non è certo un giocatore che l’Inter ha messo sul mercato, ma - come raccontato da tempo - ha gli occhi addosso di mezza Europa e se arriverà un’offerta top sarà evidentemente presa in seria considerazione. E poi attenzione all’attacco: lì davanti arriveranno due giocatori, almeno uno dei due sarà un titolare aggiunto vicino a Thuram e Lautaro. Perché vincere aiuta sempre: a guadagnare, certo, ma anche a mostrare a un potenziale acquisto in quale club potrebbe arrivare", scrive Gazzetta.
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