Primo quadrimestre, i nuovi acquisti dell’Inter e il loro rendimento: numeri e voti

[tps_title]NUOVI ARRIVI[/tps_title] Sono 'nuovi' dalle parti dell'Inter. Sono i giocatori arrivati in estate e che hanno 'sistemato' la rosa nerazzurra dopo una prima parte del 2025 davvero difficile da digerire. Campionato perso per un punto, finale di Champions - la seconda in tre anni - persa e l'addio dell'allenatore che aveva accompagnato la squadra nerazzurra alla seconda stella. Tutto sfumato e da provare a rifare. L'arrivo di Chivu e le decisioni su una rosa da sistemare. A partire dall'attacco. [tps_title]ATTACCO[/tps_title] Via Arnautovic e Taremi, dentro Bonny e Pio Esposito. Il primo arrivato per 25 mln, acquistato dal Parma - dove l'allenatore nerazzurro ha fatto la sua prima esperienza in Serie A - e il secondo rientrato dal prestito allo Spezia, dopo un anno con 20 gol complessivi in tutte le competizioni. Per il francese venti presenze, 730 minuti, cinque gol e sei assist nei primi mesi in maglia nerazzurra. Ha mostrato doti fisiche e tecniche e lasciato intendere i motivi per cui l'Inter lo ha scelto. 22 anni lui, 20 anni l'attaccante italiano che i dirigenti interisti hanno deciso di trattenere alla Pinetina. Su Pio l'Inter punta molto. Lui per ora ha raccolto diciannove presenze in totale, una in meno di Bonny, ma qualche minuto in più, 818 quelli totali giocati dall'azzurro. Tre gol in totale e tre assist forniti. Se possiamo pensare ad un voto del primo trimestre diamo 7 a tutti e due. E sulla fiducia. Perché Ange-Yoan, che si è fatto male ma tornerà presto, deve riscattare un brutto rigore battuto nella semifinale di Supercoppa Italiana contro il Bologna e ha scioccato gli interisti. Ci sarà modo e tempo di cancellare un brutto ricordo. Pio sta mostrando forza fisica, intelligenza, capacità di mettersi a disposizione dei compagni di squadra quando c'è da fare a sportellate là davanti. Deve trovare più volte il tiro, la porta. La sensazione è che la ThuLa abbia trovato pane per i suoi denti con quei due là. Era quello che serviva del resto: la scorsa stagione l'Inter ha avuto grosse difficoltà in attacco quando mancava, per un motivo o l'altro, uno due titolari. Voto del primo quadrimestre per i due attaccanti nerazzurri è 6.5. Da passare a sette. [tps_title]CENTROCAMPO[/tps_title] In mezzo al campo, già dopo il Mondiale per Club, sembrava possibile l'addio di Calhanoglu che invece è rimasto. A partire è stato Asllani e l'Inter ha ritrovato anche Zielinski, che nella scorsa stagione, per problemi fisici, non era riuscito a dare il suo contributo a Inzaghi. Intanto, dal mercato sono arrivati Petar Sucic e Andy Diouf. Il calciatore della Dinamo Zagabria è arrivato per una cifra totale vicina ai 16 mln e una percentuale sulla futura rivendita. Oggi il valore di mercato del suo cartellino è di 30 mln. 22 presenze in questa stagione con l'Inter, un gol e tre assist in 1018 minuti giocati, una continuità che non ha ancora trovato ma che potrebbe essere la sua arma in più perché i margini di crescita e il potenziale ci sono e si vedono tutti. Anche lui da 6.5 in pagella. Più dubbi invece ha lasciato l'altro acquisto del centrocampo nerazzurro arrivato in estate: Diouf ha collezionato con la maglia dell'Inter 8 presenze, un gol, 264 minuti giocati in totale. Non ha trovato spazio e dimensione. Ma quando Chivu lo ha messo sulla destra ha convinto più di Luis Henrique che di gare con il club nerazzurro ne ha giocate 15 per 690 minuti. Il brasiliano non è riuscito a soddisfare la fiducia che il club aveva riposto in lui. Da quando Dumfries non è a disposizione le difficoltà dell'Inter su quella fascia si sono viste e sentite e il club nerazzurro è chiamato a 'riparare'. Per il croato il voto del primo quadrimestre è 6.5, può diventare 7 ma serve l'exploit. Sotto la sufficienza entrambi i giocatori, per la sufficienza piena e la promozione serve tempo, studio e sostanza. [tps_title]DIFESA[/tps_title] In estate tanti non sono riusciti a digerire la cessione di Pavard. Si erano affezionati a lui ma Manuel Akanji è arrivato al suo posto nell'ultimo giorno di mercato e ci ha messo pochissimo a farsi spazio tra le gerarchie dell'allenatore nerazzurro e pure nei cuori dei buon gustai interisti. Sembrava vicino al Milan, ma a Milano è atterrato dal City per l'Inter e ci ha messo esperienza, fisico, ha mostrato di essere attentissimo in difesa e capace pure in fase d'attacco. 19 presenze, 1517 giocati in totale. Ancora zero assist e zero gol per lui ma tante voci che parlano di un riscatto certo. Un motivo ci sarà. Il suo è un 7 pienissimo.