La trattativa tra l'Inter e l'Atalanta per Lookman è ferma. Il club di Milano non rilancia finché non avrà un'idea sulla valutazione del giocatore, da Bergamo rimane il silenzio. Stallo totale. Il giocatore, intanto, vuole solo l'Inter.


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Lookman, l’Atalanta non fa il prezzo: il motivo. “E c’è uno scenario che ha del clamoroso”
"In questo momento, il caso Lookman non è più la priorità assoluta dell’Atalanta. Lo era diventato per ovvi motivi, quando si considerava ancora l’eventualità - mai esclusa - di arrivare ad un accordo veloce con l’Inter. Ma dato lo stallo delle “operazioni” - una vera e propria trattativa in realtà non c’è mai stata - le ultime giornate sono state dedicate soprattutto ad altro. Ovvero a concretizzare i contatti per l’acquisto del centravanti che in rosa prenderà il posto di Mateo Retegui", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"Lo sviluppo degli eventi e i giorni che passano stanno portando il club nerazzurro a considerare l’ipotesi che Ademola Lookman, alla fine di questa sessione di mercato, possa essere ancora un giocatore della Dea. Potrà succedere se l’Inter dovesse definitivamente sfilarsi, scegliendo di rinunciare al giocatore, e se nessun altro club, in Italia o in Europa, dovesse farsi avanti per l’attaccante. Ipotesi ovviamente ben accetta, anche se non è mai stato dato nessun mandato ad agenti o intermediari per trovare proposte di acquisto dall’estero. Ma che non si è verificata finora, anche perché è sempre stato chiaro a tutti che è il club milanese l’unica destinazione considerata possibile da Lookman (e ancora ribadita dal giocatore). Almeno per il momento".
"Non c’è margine per accettare offerte al ribasso. E che proprio per evitarne, e per non trovarsi ad essere vincolata ad una cifra già “ufficializzata” nell’eventuale futura trattativa con un altro club interessato, l’Atalanta non ha dato all’Inter la propria valutazione esatta del cartellino del giocatore e dunque la sua richiesta. Ma ha solo fatto sapere di accettare eventuali nuove offerte, però diverse dalle due finora proposte da Marotta e Ausilio. Ma è stato un messaggio pensato anche per tutelare certi equilibri interni: accettare per la cessione una cifra troppo diversa da quella ritenuta adeguata diventerebbe un “precedente” di cui altri nerazzurri, che sono e saranno ambiti sul mercato, si potrebbero far forti in futuro per chiedere di agevolare una loro uscita".
"Lookman dovrà valutare se restare un giocatore ai margini della squadra, con la prospettiva di non giocare per mesi - fra l’altro i mesi precedenti la Coppa d’Africa - oppure se prendere atto della non riuscita della strategia dei suoi agenti, che hanno determinato lo strappo di inizio settimana scorsa. Il muro contro muro finora non è servito, e tantomeno porterebbe a qualcosa di positivo, sia per il giocatore che per l’Atalanta, all’inizio di settembre. Ci sarebbero molte cose da ricucire, ovvio: con i dirigenti, l’allenatore, i compagni e soprattutto i tifosi, oggi furibondi con chi viene accusato di ingratitudine per i modi scelti pur di abbracciare un’altra squadra. Ma che in questa storia si sarebbero fatti male un po’ tutti è stato chiaro fin da (quasi) subito", aggiunge il quotidiano.
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