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Antonello: “Sarà mercato sostenibile ma Inter ai massimi livelli. Stadio? Abbiamo più opzioni”

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Il CEO Corporate dell'Inter Alessandro Antonello ha parlato a Tutti Convocati della questione stadio di Milano

Marco Astori

Alessandro Antonello, CEO Corporate dell'Inter, ha concesso un'intervista ai microfoni di Tutti Convocati, programma di Radio 24. Il tema affrontato dal dirigente è stato il futuro dello stadio di Milano. Queste le sue dichiarazioni: "Siamo partiti con tanto entusiasmo, siamo consapevoli che il nostro sistema non aiuta nelle grandi infrastrutture, soprattutto nello sport: nonostante ci fossimo applicati alla legge sugli stadi, la burocrazia non aiuta e i tempi si sono allungati oltre il dovuto".

La politica di Milano?

"Non voglio capirla tanto, sono un uomo d'impresa: ho bisogno di avere certezze. Vogliamo seguire le regole, ma dovrebbero essere accompagnate dai tempi di esecuzione: per gli investitori la cosa più difficile da affrontare è l'incertezza. Dopo mille giorni siamo ancora qui ad attendere approvazione di un progetto. Il dibattito pubblico è una fase fondamentale di trasparenza, nessuno ha pensato di non affrontarla: ma i tempi sono lunghissimi e in tre anni altri paesi avrebbero avuto un'opera avanzata se non conclusa".

Un altro comune?

"Quando si presentano progetti di questa natura bisogna avere piani alternativi qualora il progetto principale non si raggiunga. Noi siamo investitori che guardano in maniera concreta le opzioni: la cosa principale è l'obiettivo di avere lo stadio nei tempi più brevi possibili. Non è un'opzione a salve, ma che si deve valutare: quando avremo trovato tutti gli elementi, decideremo negli interessi dei club. Le opportunità ci sono e vanno valutate per poi decidere".

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Sta cambiando il mercato del calcio?

"Il tema sostenibilità è cruciale, è cambiato il mondo e dopo tutto quello che è successo cambiano le priorità. Oggi la sostenibilità è una priorità che va bilanciata con la competitività: questi due elementi portanti devono essere tenuti in considerazione. Le manovre economiche devono essere gestite in maniera combinata con l'area sportiva, ma il tema vero è che si parla di un nuovo FPF, si cambiano i termini per dire che le cose sono cambiate.

I nuovi paradigmi vanno tenuti in considerazione per lo sviluppo dei club nel futuro. Queste nuove regole rispetto a quelle attuali stanno accompagnando il calcio fuori dal periodo di pandemia: si vuole accompagnare il sistema fuori dalle difficoltà. Per lo sviluppo del settore nei prossimi anni bisogna dare la possibilità ai club di investire nel rispetto della sostenibilità. Il divario esiste perché la Premier ha diritti tv che valgono in maniera più significativa rispetto alle altre leghe e attirano i campioni. Noi dobbiamo recuperare questo gap".

La Superlega è ancora possibile?

"Il progetto è un grido di allarme rispetto ad una situazione difficile e drammatica che poi è risultata nei numeri e nei bilanci. E' un modo per dire che va riformato il sistema e che così è difficile andare avanti: va trovato il modo di riformarlo e avere nuove risorse per poter investire. Oggi siamo ancorati ad un sistema dove si è sempre in difficoltà nel cercare di crescere: il sistema Italia non aiuta, i grandi club devono ottimizzare le risorse e aumentare i ricavi. Questa è la direzione da prendere, la sostenibilità è fondamentale: la ricerca di nuove risorse e infrastrutture è un elemento fondamentale per rilanciare la competitività dei nostri club all'estero".

Cosa devono aspettarsi i tifosi?

"Io voglio rassicurarli, si è dimostrato che nonostante le manovre dell'estate scorsa la competitività della squadra è stata ai massimi livelli: siamo qui a discutere su chi vincerà il campionato. E' essenziale la sostenibilità del club: anche la competitività deve essere garantita. Dobbiamo fare un mercato adatto per garantire la sostenibilità e per competere ai massimi livelli: è un lavoro molto difficile, ma stiamo lavorando con Marotta su questa strada. Non è questione di ridimensionamento ma di sostenibilità: quando questa si sposa con la competitività, si può andare avanti".

Chi vince lo scudetto?

"E' importante vedere le due squadre di Milano competere per il campionato: nello sport si scende in campo per vincere, è una battaglia che si risolverà nelle ultime giornate. Il nostro campionato viene criticato ma si vedono sempre 4-5 squadre che competono per l'obiettivo".

 

 

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