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Berti: “CN? Ancora oggi ho i brividi. Suning ha portato entusiasmo. I derby di oggi…”

Simona Castellano

19 novembre 1990, gol a 5' dalla fine e sorpasso?Stacco e tolgo la palla dalla testa del mio amico Serena su cross di Klinsmann. Baresi aveva il solito braccio alzato, quella volta per chiamare fuori il traversone. Mai uscita la palla. Ho salutato la Curva del Milan e mi sono messo a piangere».

11 aprile 1993, Inter-Milan 1-1? Vincendo avremmo tenuto aperto il discorso scudetto. Invece Gullit pareggiò. Mi piace ricordare la scena del mio gol come se fosse una canzone perché durò 3-4 minuti. Rubo palla a Maldini, tunnel a Costacurta che mi stende. Io a terra e Baresi mi lancia il pallone addosso. Mi incazzo e vengo ammonito per proteste. Inizia il mio show: faccio la lingua agli avversari, li stuzzico con raffinatezza, e annuncio alla difesa del Milan che segnerò. Punizione di Ruben Sosa e gol di testa. Se non avessi segnato, che figuraccia.

15 aprile 1995, Inter-Milan 3-1? Derby meno sentito, di basso profilo. I tabellini danno l’autogol a Seba Rossi perché io colpii la traversa e la buttò dentro lui di nuca. Avevo quasi convinto la Gazzetta che fosse mio gol».

Curva Nord? Impressionante, ancora oggi mi vengono i brividi. Cantavano “Nicola Berti facci un gol”. La mattina della finale d’andata di Coppa Uefa, 26 aprile 1994, mi sveglio a Vienna con in sottofondo quel coro. Pensavo di sognare, invece erano i tifosi sotto la finestra. E la sera ho segnato il gol vittoria contro il Salisburgo.

Tottenham? I tifosi mi chiamavano il magnifico. Nei primi 6 mesi ci siamo salvati anche grazie ai miei gol. L’anno dopo cambia allenatore e mi ritrovo da titolare a fuori rosa. Beh, mi feci 6 mesi di vacanza a Londra stipendiato dagli Spurs.

Caraibi? Dopo aver giocato in Australia decido di partire per St-Barth. Dovevo restarci qualche mese per ristrutturare casa. Ci ho vissuto 5 anni. 

L’opposto della nebbia milanese. A proposito di nebbia. Vi ricordate tutti della mia cavalcata a Monaco di Baviera contro il Bayern. Ma a 17 anni ne feci una più lunga. Parma-Bari, segno il gol del 3-0. Parto dalla mia area, scambio con un compagno, vado fino in fondo e segno. L’arbitro Pezzella fischia la fine scordandosi di recuperare 4 minuti persi a inizio ripresa per nebbia. Bolchi, allenatore del Bari, glielo segnala, ma quando torniamo in campo la visibilità è nulla. Gara rinviata e cavalcata vanificata. 

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