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ESCLUSIVA Mandorlini: “Inter forte, per il derby punto su Lautaro. Conte è carico, Eriksen…”

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FCInter1908.it ha intervistato in esclusiva Andrea Mandorlini, ex calciatore nerazzurro e oggi allenatore del Padova, per parlare del derby contro il Milan

Marco Macca

Andrea Mandorlini scommette su Lautaro Martinez. Raggiunto in esclusiva da FCInter1908.it per parlare di Inter-Milan, l'ex calciatore nerazzurro, fra gli eroi dello scudetto dei record del 1988-89 sotto la guida di Giovanni Trapattoni, non ha dubbi: il Toro potrebbe essere uno dei giocatori decisivi per la squadra di Antonio Conte. Ecco le sue impressioni:

Buonasera Mister. Chi arriva meglio a questo derby?

In tanti dicono il Milan, che ha recuperato anche Ibrahimovic. Ma il derby è sempre il derby. Non esiste chi arriva meglio. Quest'anno il Milan si è avvicinato molto all'Inter. Da interista spero che i nerazzurri possano vincere, ma sarà una partita tosta, dura. Non saremo al top di formazione. Ma è sempre una partita a sé.

Da allenatore, quanto è difficile preparare una partita in queste condizioni? L'Inter ha tanti giocatori positivi al Covid, Sensi squalificato e molti giocatori rientrati solo in queste ore dagli impegni con le nazionali...

E' durissima. Il vantaggio che può avere il Milan è proprio questo. Non sarà facile per Conte, l'Inter ovviamente tra tutti questi fattori qualcosa lascia. Poi, magari, a livello caratteriale puoi tirare fuori qualcosa in più, ma per il resto è veramente difficile.

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Chi, secondo lei, potrebbe risultare l'uomo decisivo per la squadra di Conte?

Forse Lautaro Martinez. Lukaku è sempre al centro dell'attenzione e ha fatto benissimo anche in nazionale, ma punterei su Lautaro.

Ci sono tanti duelli interessanti: Lukaku-Ibrahimovic, Hakimi-Theo Hernandez. Qual è quello che la affascina di più?

Credo che proprio quello tra Hakimi e Theo sarà il duello più bello. Giocatori velocissimi, di grandissima gamba. Credo che lì ci sia l'essenza del derby. Due grandissimi giocatori. Credo sarà il duello più bello della partita.

A proposito di Hakimi, possiamo definirlo il colpo estivo più importante del calcio italiano?

Assolutamente. E' un colpo importantissimo, un grandissimo giocatore. Non lo abbiamo ancora visto al top, ma ha qualità enormi di corsa, tiro. E' stato un colpo davvero importante.

Siamo solo all’inizio, ma dopo il pareggio contro la Lazio, è già da considerarsi una partita importante per capire se l’Inter ha davvero corretto i difetti della scorsa stagione che le hanno impedito di puntare allo scudetto fino in fondo?

Il derby è assolutamente importante, ma è presto per parlare di tutto il resto. Chiaro che vorremmo vincerle tutte, ma l'Inter ha tutte le qualità. Il campionato è lungo, con tantissime squadre di livello, un pareggio contro la Lazio ci può stare. Quel che è stato è stato, ora conta far bene in questa partita. Si ricomincerà ad avere qualche giocatore in più, inizieranno le coppe. Bisognerà restare sempre al top, serve pazienza. Ma l'Inter ha assolutamente ambizioni di vittoria, questo è poco ma sicuro.

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Che impressione le ha fatto l'Inter in queste prime uscite stagionali?

L'impressione è di una squadra che ha un potenziale enorme e che può fare grandissime cose. E' una squadra forte, che sa quello che vuole, sa che tipo di gioco proporre. Ha un potenziale tecnico importante. Ormai, il gap con la Juventus si è accorciato moltissimo. E' una squadra vera.

Conte sembra aver cambiato filosofia, dentro e fuori dal campo. L'Inter pare più votata al calcio offensivo, anche a costo di rischiare qualcosa in più dietro. Fuori, invece, Conte sembra più sereno anche di fronte alle telecamere. Le piace questo nuovo corso?

A me sembra sempre molto carico. E' un allenatore che, al di là dell'aspetto tattico, vive molto intensamente la sua professione. Non ho visto tutta questa differenza, ma mi rendo conto che ora tra le mani ha una squadra dal potenziale importantissimo e credo che lo sappia anche lui.

Che idea si è fatto della situazione di Eriksen?

Chiaro che nella Danimarca è un giocatore importante. Nell'Inter ce ne sono molti, di giocatori di alto livello. Non è sempre facile trovare spazio. Ha qualità, ma forse non ha ancora trovato la chiave giusta per inserirsi e calarsi nella realtà del calcio italiano. Sulle qualità, non credo ci sia qualcosa da obiettare.

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E' Vidal l'uomo che può davvero spostare gli equilibri della stagione?

E' un giocatore importante, che dà esperienza, mentalità vincente, conosce bene l'allenatore. Dare equilibri, però, è compito di tutto il gruppo. Lui ha alzato il livello della qualità dell'Inter, certamente, ma i valori li sposta solo la squadra, che deve credere in quello che fa. Vidal è un perno, ma è la mentalità collettiva che fa la differenza.

In molti indicano l'Inter come favorita numero uno a vincere il campionato. E' d'accordo?

No. E' una squadra competitiva, che può lottare di più rispetto alla scorsa stagione, in un gruppo che comprende altre squadre, come Lazio, Milan, Napoli, Atalanta. Alla fine, rimarranno un paio di squadre a giocarsela, ma non credo sia la favorita. Che rimane la Juventus, dato che ha vinto negli ultimi anni.

Mister, concludiamo con il suo Padova. Un inizio di campionato positivo e la Serie B obiettivo concreto. E' soddisfatto di questo inizio di stagione?

Siamo contenti. E' stato un avvio ovviamente condizionato da questo maledetto virus, ma siamo soddisfatti. C'è un ampio margine di miglioramento. Il campionato è molto lungo, si deciderà tra febbraio e marzo. Bisogna aver pazienza, credere nel lavoro e nei giocatori a disposizione. Noi siamo convinti di aver allestito una squadra competitiva. Saremo lì a competere per la vittoria. Ci sono tante squadre che vogliono la B, noi siamo una di quelle. E ce la giocheremo.

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