PARLA MAROTTA

Inter, Marotta: “A fine anno verità su Skriniar. Bastoni rinnova. Lukaku? 6 su 10 resta”

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Prosegue la grande kermesse sul calcio della Gazzetta dello Sport com "Beppe Marotta: vi racconto l'Inter ". Conducono Davide Stoppini e Filippo Conticello
Redazione1908

Prosegue la grande kermesse sul calcio della Gazzetta dello Sport. Fino a domenica, talk show, film e tornei di padel in piazza a Milano: l'ingresso è gratuito. Ora l'evento "Beppe Marotta: vi racconto l'Inter ". Conducono Davide Stoppini e Filippo Conticello,

Queste le parole del Direttore Generale dell'Inter: "Il titolo di Cavalieri? Fa onore, ma questi sono riconoscimenti che vanno dati a chi è avanti con l'età"

PRIMA TAPPA - "Come si sta dopo un 2 a 0? Si sta mediamente bene, ci porta ad essere avvantaggiati ma dobbiamo essere motivati, umili ma senza cullarsi su queste casistiche. Ancelotti? Chiaro che quando vivi queste atmosfere in una competizione come questa è evidente che l'adrenalina sia tanta e il cuore batte forte. Ora abbiamo una partita e non dobbiamo sottovalutarla ma il pensiero corre a martedi"

RIMPIANTO - "Credo che l'analisi debba portare al fatto che la cosa più importante è la prestazione, questi sono ottimi presupposti per affrontare un avversario di tutto rispetto per il ritorno. Il palo di Tonali è arrivato nel nostro momento di difficoltà ma un risultato del genere alla vigilia non potevamo aspettarcelo"

MOSCHEA BLU DI ISTANBUL - "Oggi è una fotografia, può alimentare un sogno, ma questo è"

ALLENATORI - "Devo sottolineare la forza e la valenza della società, degli attori che sono sotto la luce dei riflettori e quelli che sono fuori. C'è una grande cultura nell'Inter nel dare il massimo, l'allenatore ha superato un momento di forti critiche, forse esagerate, ma chi vive nello sport deve convivere con queste situazioni"

CAMPIONATO - "Ci sono vari aspetti, dove l'allenatore ha dovuto lavorare e nell'ottica di un calcio moderno debbano essere considerati in tutti gli atleti in tutte le discipline, uno di questi è l'aspetto mentale"

COSA PESERA' ALLA FINE - "Ad oggi il consuntivo non può essere che positivo. Con prudenza, certo, ma non può essere che 7, fossimo stati avanti anche in campionato sarebbe stata da 8 da 9. Bisogna valutare si l'allenatore ma anche la società il managment. La responsabilità va divisa tra allenatori, giocatori, dirigenza e società. Il nostro allenatore ha recuperato un momento di negatività. Magari dovevo mettere pressione e l'ho fatto, ma siamo l'Inter e dovevo farlo"

NEL 2016 - "Coppa Italia, semifinale contro l'Inter, vincemmo 3 a 0 in casa, al Meazza perdemmo 3 a 0 e ci qualificammo ai calci di rigori, questi sono esempi che ci devono insegnare quale sia la mentalità giusta nell'approcciare le gare"

DIRIGENZA - "Ci sono dirigenti che accompagnano anche l'allenatore e sono di ausilio per sollevare il tecnico anche dalle pressioni"

CARRIERA - "Se guardo la mia carriera mi sento molto appagato, non sono riuscito a vincere la Champions ma ci sta, non vorrei parlarne ora"

SVOLTA - "E' arrivata dalla Champions, dalla gara contro il Porto, li abbiamo trovato autostima e convinzione e capito la necessità di cambiare rotta. Abbiamo una rosa forte fatta da professionisti bravi è stato meritato e dobbiamo continuare. Questa sera abbiamo un appuntamento delicato, anche scaramanticamente. Dobbiamo trovare quella forte convinzione e motivazione per una gara insidiosissima"

MILAN SENZA LEAO - "Riconoscere il merito prima di ogni cosa al mister e ai giocatori. Quando mancano pedine importanti si può essere avvantaggiati ma forza di una squadra non si basa sui singoli. Leao vicino all'Inter? Si, poi le scelte furono diverse"

SKRINIAR - "Vorrei tornare su questo argomento a stagione finita. Si poteva chiudere in maniera migliore ma ci torneremo. Dovesse recuperare poi deciderà l'allenatore ma è anche vero che sono due mesi che non si allena. Dovesse tornar utile poi valuterà il mister. Sicuramente c'è stata tanta amarezza perchè si poteva risolvere in maniera migliore"

RESPONSABILITA' - "Io non racconto l'Inter, la vivo, e vivendola ci sono queste emozioni, è il bello dello sport e sono fortunato. Mi carico di respnsabilità nel momento in cui c'è fiducia e un senso di reponsabilità l'abbiamo forte"

DERBY STORICI - "Il primo derby fu nel 70-71 e fu Milan-Inter di quell'Inter che vinse lo scudetto con un ritardo di 6 punti con in panchina Herrera non Helenio ma Heriberto, arrivò Invernizzi che allora allenava la primavera e quel derby finì 2 a 0 con gol di Corso e Mazzola e assist di Boninsegna. Derby emozionante coinciso con questa cavalcata in rimonta che chiuse con 4 punti di vantaggio proprio sul Milan"

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DERBY CI CHAMPIONS - "nel 2003? Non mi aspettavo di fare questa carriera ma nelle ambizioni c'era sempre l'obiettivo di poter crescere e desideravo arrivare in un grande club, ne ho vissuti due ed è un'immensa fortuna. Certamente alla Samp è stato un periodo d'oro che mi ha permesso di fare il salto e nel 2003 quelle gare le ho vissute da spettatore"

QUALE DERBY IN ITALIA - "Sono tutti diversi, sono emozioni, uno spot per la città e si vivono in maniera diversa. Quello romantico è quello di Genova perchè ci sono tanti scooter con magari delle coppie di ragazzi con due maglie diverse, qui c'è una maestosità di San Siro, un'icona, anche se eravamo fuori casa, ma sono sicuro che martedi replicheremo ancora meglio, e vedere uno stadio pieno è qualcosa che ti trascina e vissuto in Champions è emozionante"

PARAMETRI ZERO - "Devo dire che nell'Inter abbiamo una squadra nella squadra, i meriti vanno alla squadra fuori dal campo che si occupa di sport, quindi Ausilio, Baccin, Zanetti. Quando si arriva a queste decisioni si fa in maniera collegiale, io parlo di competenza perchè esiste in questo ambiente. Questo modello è frutto del lavoro di persone competenti"

INTER...NAZIONALE - "Fondamentale lo zoccolo duro italiano, come ce l'hanno i grandi club, se si ottiene è perchè in questi club c'è uno zoccolo duro di giocatori di quella nazione. Per la mia esperienza vissuta è fondamentale"

LAUTARO - "Prossimo capitano? Sta crescendo è del 97, a 25 anni essere capitano è qualcosa di forte. Lui non solo è un bravissimo calciatori ma è un uomo con dei valori e ci sono le premesse per diventare il capitano"

LUKAKU - "Oggi è il suo compleanno tralatro. Prossimo anno? Credo che per lui valga anche l'analisi fatta precedentemente. Una stagione anomala dettata dal mondiale di mezzo dove lui ne ha risentito. Non dimentichiamoci purtroppo che il giocatore è del Chelsea, se dovesse arrivare un tecnico che punta su di lui tutti i discorsi si chiudono. Un ragazzo integrato bene con noi e con la città, averlo è sicuramente positivo però non è nostro. Rimane da 1 a 10? 6"

PARAMETRO ZERO ORGOGLIOSO - "Sono tutti e ci aggiungerei anche Darmian che è quasi parametro zero, son tutti bravi non posso citarne uno più o meno. Dobbiamo valutare purtroppo l'anagrafe e prendere decisioni antipatiche. Forse la sorpresa è un pochino Onana visto che gli altri si erano già affermati nel panorama calcistico"

RIMPIANTO - "Dybala? Mi lega a lui un rapporto d'affetto, lo prendemmo ragazzino dal Palermo, l'avevamo portato a Berlino a vedere la finale, un ragazzo d'oro. Tutti i dirigenti che l'hanno avuto lo vorrebbero con se, poi però ci sono logiche tecnico-tattiche che vanno di pari passo e non c'era possibilità di immaginare un suo inserimento, nel senso che avevamo 4 attaccanti e quelli sono. In futuro? Non so, auguro il meglio a lui, ora gli auguro il meglio, difficile che io vada a Roma, c'è un clausola ma non credo, siamo a posto cosi"

DZEKO E BASTONI - "Con Bastoni abbiamo grandissimo ottimismo e sono certo della risposta del ragazzo e del suo procuratore, per quanto riguarda Dzeko è una decisione che dovremo prendere insieme. Non vogliamo parlare di rinnovi oggi si dovrà valutare il tutto nell'ambito di una gestione finanziaria. Aspettiamo tra 15 giorni e vediamo cosa succederà"

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CANTONATA - "Se ho preso un bidone? E' un termine forte questo, non voglio far nomi, posso dirti un giocatore che non ha reso come si pensava. Rifilare un bidone? No, no, alla fine tutto torna, se freghi da una parte alla fine ti torna, meglio comportarsi bene"

RAPPORTO CON ZHANG - "Il mio rapporto? Steven è una persona che ha una capacità di lettura molto rapida. Una volpe, tanto per dare un appellativo carino, è una persona che ascolta molto e nella mia visione è un fattore estremamente importante, ascolta e parla poco e quando parla dice cose sensate. Catapultato in un modo a lui sconosciuto, non è che fosse un espertissimo ma ci ha portato una certezza del comando, ho avuto modo di conoscere il padre che è una persona di forte personalità. Ora si sta appassionando molto da questo sport e lo vive in maniera molto profonda, una persone positiva che serve molto e ci aiuta nella gestione. Ha molto rispetto dei ruoli e l'ultima parola è sempre la sua il concetto della delega ce l'ha e ce l'ha forte ma non ha mai creato dei problemi"

ASSEGNO IN BIANCO - "Chi prenderei? Haaland, ci andai vicino con la Juventus ma non lo presi alla fine"

ROSA INTER - "Simpatici? un po' tutti, in particolare Onana, si abbastanza stravagante. Sulla serietà e professionalità devo dire che non abbiamo teste matte ma quello che si comporta bene che è di Milano è sicuramrnte Darmian. Una persona di altissimo livello, un grande professionista"

SUPERCOPPA - "La cultura della vittoria, quando vinci un trofeo di arricchisci e capisci cosa vuol dire vincere una finale, una gara secca, quello che poteva mancare è questo, prima del mio arrivo e tutti insieme abbiamo cercato di incrementare. C'erano giocatori giovani che non avevano vinto tanto, ma adesso possiamo dimostrare con i fatti di aver incrementato il palmeres, abbiamo vinto lo scudetto e dobbiamo esser bravi a rivincerlo, cosi come la COppa Italia la Supercoppa ecc..."

COSA NON RIFAREI - "No, non penso, non ho fatto cose eclatanti ma rifarei tutto, non rinnego, a volte ho fatto la voce grossa ma deve essere interpretato in maniera positiva, le critiche ti aiutano a capire e a migliorare"

PROSSIMO ANNO - "Si aprono scenari un po' diversi, sapete che abbiamo perso posizioni nel ranking europeo e il calcio italiano oggi non è l'espressione dell'eldorado, oggi il nostro è un modello di transizione, un giocatore arriva, sta bene, si valorizza e va via. Perchè non siamo competitivi a livello economico. Andando alla ricerca della sostenibilità significa che se non fossero arrivati capitali esteri e se non ci fossero stati, Inter e Milan oggi si giocano una semifinale, senza questi capitali chissà dove sarebbero. Il punto cruciale è questo, dobbiamo aprire a una cultura che riguarda noi stessi. Non c'è l'equazione che ci più spende più vince, ci sono tanti valori che l'Inter ha che l'Inter rappresenta"

QUANTO ANCORA NELL'INTER - "ho un mandato di altre due stagione poi dipende, mi trovo benissimo qui, sono realizzato, per me è il massimo. Quello che sarà il futuro non lo so, guardo il presente, guardo stasera, guardo martedi"

VOLEVO FARE IL GIORNALISTA - "Il radiocronista in realtà. Il titolo della Gazzetta di mercoledi mattina? Piedi per terra, martedi alle 23.30 ci sentiamo e facciamo tutto"

 

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