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Inter, c’è la cura per la grande allergia di Conte. Ieri migliore un po’ a sorpresa

L'analisi di Fcinter1908.it dopo Inter-Getafe di ieri sera

Daniele Vitiello

Rognosa, difficile da gestire. La gara col Getafe per l'Inter è stata proprio come ce l'avevano descritta alla vigilia. Avversari più riposati e con meno pressione da sopportare, pronti a condurre il match sul binario più congeniale alle loro caratteristiche. 90 minuti che non verranno racchiusi di certo nel capitolo delle gare più belle nell'almanacco della lunga storia nerazzurra, ma che danno la misura della solidità finalmente conquistata e dalla voglia di arrivare in fondo all'Europa League. Conte è orgoglioso della prova dei suoi ragazzi, scesi in campo con il giusto atteggiamento. Disposti a soffrire, a lottare su ogni pallone e fare a sportellate contro una tra le squadre più aggressive del calcio spagnolo. 

BRAVI TUTTI - Pesante come un macigno quel pallone scagliato in rete da Romelu Lukaku, spostando l'inerzia del match. Pugno in pieno volto alle ambizioni di un Getafe che sperava di reggere di più e magari strappare un vantaggio entro il giro di boa (che per quanto mostrato nei primi minuti avrebbe forse anche meritato). L'Inter dell'ultimo mese ha imparato a tenere botta più di inizio stagione: e questa è la dote che potrebbe portarla molto lontano. Considerevole anche l'apporto di chi è subentrato a gara in corso. Christian Eriksen su tutti: l'antistaminico che potrebbe risolvere una volta per tutte l'allergia alle sostituzioni che spesso ha frenato Conte. Il danese ha risposto nel modo migliore possibile nell'ennesimo scampolo di gara a disposizione: sa come trascinare una squadra fino in fondo in una competizione internazionale e si candida ad essere l'arma in più di questa Inter formato Europa.

ARMA SEGRETA -Non si può dimenticare nell'analisi della gara l'importanza di Alessandro Bastoni, migliore dell'Inter anche per le nostre pagelle. Sembra sia lì chissà da quanto e quasi ci si dimentica della carta d'identità che invece non mente. Giovane, ma dalle spalle già tremendamente larghe. Personalità giusta per assumersi le responsabilità che Conte gli chiede di gestire in fase di impostazione. Uomo perfetto per far girare la palla in un certo modo e scavalcare il centrocampo nelle gare più chiuse. Manna dalle retrovie per Romelu Lukaku e compagni lì davanti, pronti ad assecondare gli ottimi ed assidui suggerimenti. Nemmeno l'ombra ormai di chi ne contestava il costo del cartellino.

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