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Inter salvata dall’uomo meno atteso. Ma il Parma dà un’inequivocabile sentenza

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L'analisi di FcInter1908 su quanto accaduto al Meazza: l'Inter va ai quarti di Coppa Italia col brivido superando il Parma

Marco Astori

Quella di San Siro, fino all'87esimo minuto, è una serata davvero da incubo per l'Inter. La prestazione offerta contro il Parma è infatti delle peggiori possibili e i crociati sono ad un passo dal clamoroso passaggio ai quarti di finale, mentre i nerazzurri ad un passo dal tracollo sportivo e psicologico. E' però il tiro di Lautaro Martinez, come fu quello di Andrea Ranocchia un anno fa contro l'Empoli, seppur in una partita completamente diversa, a portare la squadra ai supplementari e vincere poi la partita. Simone Inzaghi può dunque tirare un sospiro di sollievo, ma solo in termini di risultato: perché quanto messo in campo dai suoi uomini non può essere soddisfacente e andrà rivisto e corretto già domani alla Pinetina.

L'uomo meno atteso

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E' stato l'uomo meno atteso a salvare l'Inter da un vero e proprio disastro sportivo: FrancescoAcerbi, arrivato in sordina e tra anche qualche critica di troppo in estate, ha infatti smentito per l'ennesima volta gli scettici dimostrando di essere un giocatore incredibilmente affidabile e capace anche di farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Sono rimasti in pochi i contrari al suo acquisto, ma ormai non c'è più motivo per non ricredersi: il suo arrivo ha portato un upgrade rispetto al suo predecessore e ha regalato a Simone Inzaghi un titolare (perché ormai questo è Acerbi) di grande affidamento, come visto soprattutto contro il Napoli dove è stato il migliore in campo.

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C'è poco da sorridere, però, ripensando alla partita. L'Inter vista in campo è stata lenta, prevedibile e con poco mordente: ma ciò che ha stupito più di tutto è stata la mancanza di personalità nei calciatori, che non hanno quasi mai rischiato la giocata limitandosi ad un possesso palla sterile e orizzontale. Mai un cross, un dribbling o un'invenzione: così facendo diventa praticamente impossibile sbloccare le partite e creare pericoli nei pressi della porta avversaria. Oltretutto l'Inter ha subito l'ennesimo gol stagionale: è vero che il tiro di Juric è incredibile, ma il giocatore del Parma è immotivatamente solo ed è libero di calciare senza alcuna pressione. Segno che c'è ancora troppa poca attenzione nella fase difensiva.

Arrivata la sentenza

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Simone Inzaghi e l'Inter escono dunque con un'inequivocabile sentenza da San Siro: la riserve non sono minimamente all'altezza dei titolari e quando mancano questi la situazione diventa a tratti ingestibile. Ne si è avuto un piccolo antipasto contro il Monza: quando soprattutto Barella e Calhanoglu sono usciti dal campo, la squadra ha completamente spento la luce e ha faticato incredibilmente a creare occasioni. E questa sera ne è arrivata la conferma: Dumfries, ormai divenuto riserva, ha deluso ancora limitandosi ad infiniti retropassaggi, Correa è sempre più inconsistente, così come Gagliardini e Gosens. Sono infatti stati necessari gli ingressi di Dzeko e Dimarco, colonne portanti dell'Inter di cui non si può mai fare a meno. Ennesima occasione sprecata dunque per chi gioca meno: e una big, con tutti i suoi impegni, ha bisogno di alternative affidabili e di assoluto livello. Cosa che l'Inter, ad oggi, sembra non avere.

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