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Moratti: “Porto tosto, ma Inter forte. Lautaro incredibile. Se passiamo il turno…”

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L'ex presidente nerazzurro presenta così la sfida di Champions League di questa sera: "Inzaghi negli scontri diretti ci sa fare"

Fabio Alampi

Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, in un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha parlato così del match di Champions League contro il Porto in programma questa sera: "Loro sono una squadra tosta e organizzata. Magari non di nome, ma fastidiosa da affrontare. Eliminarli non suonerebbe come un'impresa, invece lo sarebbe. E sarebbe un ottimo biglietto da visita per fare strada anche dopo".

Addirittura?

"Sì, la rosa è forte ed esperta. Non vedo squadre imbattibili e se passiamo il turno possiamo prendere convinzione. In fondo è successo anche nel 2010, dopo avere eliminato il Chelsea agli ottavi".

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Allora però c'era Mourinho, che aveva già vinto la Coppa proprio con il Porto.

"Vero, ma Inzaghi negli scontri diretti ci sa fare. L'anno scorso abbiamo giocato alla pari con il vero Liverpool e tre mesi fa eliminato il Barcellona nei gironi".

Eppure in campionato l'Inter ha perso il secondo scudetto consecutivo malgrado a detta di molti abbia una rosa superiore a chi lo vince.

"Premesso che questo Napoli si sta dimostrando super, ogni allenatore ha le sue caratteristiche. Di Conte si diceva che era ossessivo, ma intanto ha portato lo scudetto. Con Inzaghi la squadra è più libera di esprimersi, ma ha troppi alti e bassi".

Stasera si aspetta un "alto"?

"Sì, se la squadra avrà la stessa rabbia vista contro Napoli e Milan è la favorita".

Chi sarà l'uomo partita?

"Lautaro. Attaccante incredibile, che segna, lotta ed è decisivo. Uno di quelli che si abbinano ad una formazione per tutta la vita".

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Aspettando il vero Lukaku...

"Con il Romelu di due stagioni fa l'Inter avrebbe messo ben altra pressione al Napoli. Per noi fu determinante ed è stato ripreso perché ritenuto tale. Gli infortuni l'hanno frenato e per uno col suo fisico stare bene è ancora più importante che per altri. La buona volontà però c'è tutta, nel primo spezzone di gara fa un gran lavoro, poi cala. Per fortuna Dzeko a quasi 37 anni si è confermato professionista esemplare e di intelligenza superiore".

È lui il giocatore che l'ha colpita di più in questa stagione?

"No. Dico Calhanoglu. Perché stile e classe erano noti, ma davanti alla difesa al posto di Brozovic ci sta mettendo una grinta e una continuità che non mi sarei aspettato".

Sulla panchina avversaria c'è una sua vecchia conoscenza.

"Conceiçao era un bravo giocatore e un ragazzo intelligente. Ingrediente decisivo per diventare un grande allenatore".

Il suo giudizio sulla stagione dell'Inter sarà positivo se...?

"Se dopo la Supercoppa vinta contro il Milan alzeremo anche la Coppa Italia, Juve permettendo, e centreremo la qualificazione alla prossima Champions".

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