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Moratti: “Scudetto? L’Inter se lo merita per come gioca. Stadio? San Siro straordinario”

Andrea Della Sala Redattore 
L'ex presidente dell'Inter ha parlato della questione stadio e anche della corsa scudetto tra i nerazzurri e la Juve

L'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti, intervenuto a Giù la Maschera su Radio Rai, ha parlato della questione stadio e anche della corsa scudetto tra i nerazzurri e la Juve

"Le scelte avvenivano più per passione, per tifo, per fare in modo che la squadra fosse forte e il pubblico contento. Questo desiderio di realizzare quello che era un sogno personale per tutti rendeva difficile mettere insieme le due cose. Si stava attenti ai numeri decisamente, ma si scivolava con qualche acquisto che magari non era previsto e con qualcosa che rendeva la squadra competitiva che era quello che mi interessava".

RIVOLUZIONE - "Per fare una rivoluzione bisogna capire qual è l'obiettivo, cos'è il meglio e cosa il peggio. Se si considera la Premier come punto di arrivo, dobbiamo vedere che le proprietà sono tutte straniere: americani, indonesiani, da tutto il mondo. La differenza tra il nostro calcio e il loro è la cultura di fondo totalmente diversa, c'è un atteggiamento nei confronti dei calciatori completamente diverso, un rapporto differente. In Italia è condotto dai giornali. In Inghilterra è più visto come il tifoso stesso che è un appassionato fortissimo della propria società e non gli importa niente di quel che si dice. Sono vicini al calcio in termini più sportivi.

In Italia l calciatore è un personaggio, un attore, lì rimane un calciatore. Da un punto di vista economico finiremo anche noi, come è successo, nelle mani dei grandi gruppi che avranno una durata finché avranno voglia o delle possibilità di rimanere. Dovremo passare da questa situazione. Io sono affezionato al campionato italiano e ai campanili italiani, ai tempi in cui si andava a tifare da una città all'altra in macchina con grande piacere. Il nemico non è il campanile, ma la Cattedrale di un'altra nazione. Per la mia generazione è un salto di qualità difficile, per quelle di oggi è più facile. Premier League all'italiana? Idea ottima, se si riesce".


SAN SIRO - "Lo stadio di Milano è ancora meraviglioso come stadio, quando si parla di stadi si parla di stadi più piccoli. La questione stadi la vedo più come una questione nazionale non legata a Milano e Roma dove gli stadi sono ancora bellissimi. La mentalità in Italia è diversa. Io non voglio farmi i fatti di Inter e Milan, ma guardando lo stadio è spettacolare. Credo che San Siro abbia una cosa fondamentale: lo spettatore vede benissimo la partita, questa è la cosa principale. Poi si può lavorare sui servizi, ma per conto mio è esagerato il fatto di abbatterlo. Non faccio i conti su San Siro, non è il mio mestiere, può darsi che abbiano trovato il sistema per cui con lo stadio nuovo non si hanno debiti".

SCUDETTO - "Per me l'Inter è molto più forte delle altre. Poi la Juve dà fastidio perché ha un modo molto pragmatico e bisogna starci attenti, ma l'Inter dà l'impressione di avere un bel gioco, oltre a essere pratica e vincere le partite ha un bel gioco. Chi lo vince non lo so, ma l'Inter se lo merita. Sta crescendo come la gente si aspettava e suscita un tifo notevole e un ritorno l grande tifo da parte degli interisti".


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