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Moratti: “Triplete? A rischio colica. Il biglietto di Mancini, Ronaldo e la Pazza Inter…”

Alessandro De Felice

"L'insieme delle sofferenze e delle emozioni ci ha messo in condizione di ringraziare il cielo perché abbiamo fatto qualcosa di bellissimo. Il primo incontro con Mourinho fu a Parigi: lì c'è una portiera portoghese e mentre eravamo lì suonò alla porta e vide José. Quando la cosa deve essere segreta, non lo è mai. Si sa, l'obiettivo principale era la Champions: devi puntare a quello dopo aver vinto tanti campionati, l'importante era vincere quella. L'eliminazione a Manchester? Quello che non mi andava era vedere che la sconfitta era scontata: vedevi i giocatori dire che avevamo fatto il massimo. E' inaccettabile per il tifoso. Morire lì fu una buona esperienza per capirci fra di noi. L'operazione Ibra-Eto'o nasce da un incontro con il presidente Laporta: parlando delle nostre squadre mi chiese di Ibrahimovic e io gli risposi che era più grande di quanto si potesse immaginare. Era completo, vinceva sempre. Dissi che non l'avrei mai venduto, lui avanzò delle proposte: mi arrivò una telefonata da parte sua, voleva venire a Milano perché disse che avevo ragione. Si presentò a casa e sul portone mi presentò l'offerta: ci stringemmo la mano.

La finale? Il giorno prima avevo il terrore, mi stava venendo una colica renale, domani non vedo la partita (ride, ndr). Fortunatamente poi non mi venne del tutto. Quello che era meraviglioso a Madrid era la risposta dei tifosi: era commossa, non solo di grande felicità. Era un pianto generale di felicità. La prima cosa che pensai fu legata al mio padre e che il destino aveva voluto che l'Inter fosse legata alle Coppe dei Campioni attraverso la nostra famiglia. Ti meravigli di trovarti nella sua stessa situazione, cerchi di capire quali erano le sue emozioni. C'era la decisione di tornare a Milano o stare lì: mi sembrava antipatico, senza Mourinho, andare io a prendermi tutti gli onori. Io rimasi a Madrid, fu rilassante camminare pensando che era successo qualcosa di bellissimo e te lo stavi godendo. Io felice? Un conto essere felice di tutto quello che hai avuto, lì sono felicissimo. Si può sempre essere molto meglio: ringrazio il cielo per tutto quello che ho avuto. Se mi chiedete se sono soddisfatto della persona che sono stato, non lo so".

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