APPIANO GENTILE - Tutto pronto per il rush finale di campionato. Giornata che potrebbe dire molto sul futuro del campionato con i nerazzurri impegnati domani sera a Napoli contro la squadra di Gattuso e la Juventus che farà visita all'Atalanta di Gasperini. Il tecnico interista, Antonio Conte, come di consueto risponderà alle domande dei cronisti collegati con il quartier generale di Appiano Gentile.
VERSO NAPOLI-INTER
Conte: “Critiche continue? Problema sono io, non tocchino l’Inter. Perisic c’è, Vidal no”
Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia della gara di domani sera tra Napoli e Inter allo stadio "Diego Armando Maradona" di Napoli. Calcio d'inizio ore 20.45
FcInter1908 vi riporterà la diretta integrale con le parole dell'allenatore a partire dalle 13.45.
Ecco le prime parole del tecnico: "Napoli? Sicuramente sarà una partita impegnativa. Ho sempre messo il Napoli nella preferenza di quelle 2/3 squadre che potevano competere per lo Scudetto proprio perché conosco la forza della rosa. Hanno Gattuso che è un bravo allenatore. Ci aspetta una gara impegnativa".
POSSIBILE RILASSAMENTO - "Non è questione di arrabbiarsi ma di sapere che mancano dei punti per arrivare a una meta molto ambiziosa. Andiamo a Napoli a giocarci la partita e cercare di ottenere il massimo, proprio come farà il Napoli. Vedremo alla fine della partita quale sarà il risultato. Non possiamo permetterci di fare i calcoli perché non conviene e diventerebbe deleterio".
CRITICHE - "Ho capito che sono io il problema a prescindere. L'importante è che non tocchino l'Inter".
RISCHI - "Il rischio che non dobbiamo correre è di non leggere troppo perché si sta dando per scontato che lo scudetto sia stato assegnato. Non dobbiamo cadere in questa trappola. Sappiamo i sacrifici fatti e dobbiamo essere molto umili. Dobbiamo sapere che mancano ancora degli step per coronare un sogno".
GATTUSO -"Il Napoli ha una rosa importante, una delle più importanti della Serie A. A inizio campionato l'ho messa tra le candidate per lo scudetto. Rino sta facendo bene, è bravissimo, ma sappiamo benissimo tutti noi - anche per me è un anno particolare - che l'allenatore è la persona più soggetta a ricevere se non arrivano i risultati situazioni poco piacevoli. L'allenatore è il ruolo più difficile. A un mio calciatore direi di fare l'allenatore se vuole soffrire ma deve sapere che ci vuole tanta passione. Arrivano il risultato e sei il più bravo. A volte anche se arrivano i risultati non sei neanche il più bravo. La passione per il calcio ci fa andare oltre i giudizi a volte giusti e a volte ingiusti".
RAPPORTO CON L'AMBIENTE - "Se la percezione nei miei confronti è cambiata per il lavoro svolto o solo per i risultati? Solo i risultati!".
LUKAKU - "La sfida a Koulibaly? Penso che stiamo parlando di un difensore tra i 2/3 più forti al mondo. Uno veramente molto forte. Quando ero al Chelsea lo volevo. È anche cresciuto. È inutile presentare Koulibaly a Romelu. Anche Lukaku è cresciuto tantissimo e sarà un bel duello. Per mettere in difficoltà il singolo e il reparto bisognerà lavorare di squadra e trovando soluzioni che abbiamo provato".
MODULO - "Penso che ogni squadra debba avere un'identità, che hai se insisti su un determinato sistema. Poi ci sono i principi, su cui puoi lavorare adattandoli a diversi tipi di sistema. Penso che lavorando su un sistema di gioco, per i giocatori è più semplice perché lo riconosco. Poi si possono apportare modifiche nelle due fasi. Una squadra la devi riconoscere nella sua identità. Con più certezze e meno stravolgimenti i calciatori sono facilitati".
L'INFERMERIA - "Perisic è rientrato in gruppo da giovedì. Ha smaltito l'infortunio ed è a disposizione. Vidal sta lavorando a parte con Kolarov per smaltire questo edema al ginocchio. Per quanto riguarda Kolarov ci auguriamo di averlo quanto prima per questo problema alla schiena".
SULL'ANDATA - "Durante una partita ci sono momenti in cui tu metti in difficoltà gli avversari e viceversa. Loro hanno grande qualità, hanno giocatori bravi nell'1vs1. Hanno aggiunto giocatori importanti, pagati tanto, come Osimhen e lo squalificato Lozano. È una squadra forte, ma come lo sono loro dobbiamo dimostrarlo di esserlo anche noi. Andiamo lì a giocarci la partita. Ricordo l'1-0 in Coppa Italia: abbiamo dominato ma siamo usciti, ma poi il Napoli ha portato a casa la coppa. Rimane la vittoria, che è la cosa più importante".
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