copertina

Sala: “Sì allo stadio, ma devo sapere chi guiderà l’Inter. In Cina avrebbero risposto così?”

Andrea Della Sala

Negli ultimi mesi ha parlato con la proprietà dell’Inter?

«No, dall’Inter non ho avuto comunicazioni ufficiali rispetto alle trattative per il futuro del club. Giusto? Sbagliato? Ognuno decide come vuole, ma non ho mai avuto informazioni dalla società. Però nella finanza italiana e internazionale conosco tutti, sono al corrente di quello che sta succedendo ed è ovvio quindi che debba avere un atteggiamento prudenziale. Non ho mai avuto preoccupazioni sulla famiglia Zhang, così come sul fondo Elliott del Milan. Se non ci fossero trattative aperte sull’Inter non avrei avuto problemi, ma visto che ci sono devo cautelarmi. Chi sta valutando di entrare nell’Inter sta cercando di capire da me se siamo ancora interessati allo stadio: così è. Voglio precisare che a quelli che – e non è solo una cordata – si sono rivolti a me per capire l’intendimento della pubblica amministrazione, ho sempre detto che continuiamo a essere favorevoli a farlo. La mia preoccupazione non riguarda il progetto, nessuno lo sta rimettendo in discussione: parliamo di una partnership e voglio sapere chi è oggi e chi sarà nel futuro il mio partner».

Come si può uscire da questa situazione?

«Non voglio scendere nei dettagli della situazione debitoria dell’Inter, non mi sembra il caso, io mi muovo spinto solo dalla logica della prudenza. Non sono io che dico che in questo momento gli investimenti originati dalla Cina in alcuni settori come il calcio sono in difficoltà. Io chiedo solo informazioni. Se la famiglia Zhang decidesse di vendere non è detto che cambi qualcosa: ma il subentrante eventuale al di là dello stadio vorrà confermare l’investimento completo di oggi? Come faccio a saperlo?».

Quindi che cosa serve ora?

«Se l’Inter viene da me e mi dice che l’investimento di Suning continua riattivo il dossier; ma anche se mi dice che trattano con pinco pallino e mi portano pinco pallino che garantisce la continuità dell’investimento, a me andrà bene. Devo avere o una o l’altra conferma, chiedo solo questo. Voglio dimenticare la sgradevolezza della frase “l’Inter sopravviverà a Sala” usata dal club. Il sindaco è per definizione una carica pro tempore, perciò devo garantire il futuro della città. A chi mi subentrerà, magari già a ottobre, devo lasciare una situazione pulita. È vero che l’Inter sopravviverà a me, come una verità è che Milano ha 26 secoli di storia. Se la mettiamo così, io non sono solo Beppe Sala. A meno che non ce l’abbiano con me e questo mi dispiacerebbe da tifoso interista. Non uno tiepido per intenderci. Nell’anno del Triplete ero a Siena, Roma e Madrid, le tre partite decisive...».

tutte le notizie di

Potresti esserti perso