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Thuram amuleto di Inzaghi. “Rendimento top contro le big. E c’è un dato che lo esalta”

Matteo Pifferi Redattore 
"Thuram, infatti, ha il potere di potenziare ciò che sta attorno: esalta re Lautaro, migliora i compagni, cementa uno spogliatoio", racconta La Gazzetta

Marcus Thuram, finora, ha sorpreso tutti. O meglio neanche i dirigenti nerazzurri si aspettavano performance di così alto livello da parte del francese, adattato da seconda punta da Simone Inzaghi.

"I dirigenti e lo staff nerazzurro pensavano di aver fatto recapitare alla Pinetina un interessante prototipo di centravanti e, invece, si sono ritrovati un moderno acceleratore di particelle. Thuram, infatti, ha il potere di potenziare ciò che sta attorno: esalta re Lautaro, migliora i compagni, cementa uno spogliatoio formato famiglia e pure i tifosi se la ridono con lui. A Firenze domenica scorsa ha rischiato un gol alla Ronaldo con accelerazione poderosa, se non fosse franato buffamente da solo poco prima dell’area: la sua autoironia sui social nel commentare il capitombolo è stata apprezzata. Sulla presunta indole italica scherza Marcus per primo, come su tutto del resto, ancora di più alla vigilia di una partita che tutti chiamano “derby di Italia”. Ma in campo la faccenda si fa seria, soprattutto quando di mezzo c’è una big: non c’è grande squadra che non abbia subito i suoi colpi", sottolinea La Gazzetta dello Sport che ricorda il gol nel derby ma anche le reti a Fiorentina, Roma, Lazio e Napoli, senza dimenticare l'assist per Lautaro all'andata contro la Juve.

"Con quel fare scanzonato Marcus si fa scivolare addosso la pressione delle grandi notti. Tra l’altro, a San Siro stavolta sentirà ancora di più aria di casa: saluterà il coetaneo Federico, il figlio di Enrico, che nel salotto dei genitori ha una foto da bambino fatta con lui. Magari, scambierà qualche parola con Timothy, figlio di un altro amico di famiglia: papà Lilian e papà George hanno giocato una stagione insieme al Monaco, nel 1991-92. Da Thuram ai bianconeri Chiesa-Weah, è davvero la partita dei “figli di”. Da parte sua, il nerazzurro penserà poi a rispettare le consegne in campo: da un lato, in un’Inter comunque Lautaro-centrica, continuerà ad essere il migliore amico del Toro, dall’altro proverà a risolvere la pratica in prima persona. È a otto gol in questo campionato, tanti considerando l’argentino cannibale che ha accanto. Con altri due arriverebbe in doppia cifra e, nell’era dei tre punti, soltanto altri quattro interisti ci sono riusciti al debutto: Djorkaeff-Eto’o-Ronaldo-Lukaku", aggiunge la Rosea.

"La ricerca del passaggio e quella della conclusione non sono antitetiche, ma complementari: sono le due facce di un numero 9 atipico, e per questo illeggibile tra le line nemiche. Thuram è il re degli assist della A a quota 7, proprio come il connazionale Giroud, ma solo Vlahovic (67) e Kvara (66) hanno tentato più tiri dei suoi 55. Proprio il collega serbo della Juve è la nemesi a San Siro domani sera: Marcus lo sfida alla sua maniera, col sorrisone da emiliano, dopo un’altra settimana di immersione nella amata cultura italiana. Ad esempio giovedì in un ristorante napoletano non lontano da San Siro ha trovato per caso tra i tavoli Evaristo Beccalossi. Una lezione di interismo dal grande Becca e una sulla pizza dal proprietario originario dei Quartieri: non sarà dolce come un croissant vuoto, ma a una margherita non si dice mai di no", chiosa la Rosea.



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