L'Inter lascia Seattle con la qualificazione agli ottavi in tasca. È arrivata nella notte italiana dopo la vittoria sul River Plate per due a zero, gol di Francesco Pio Esposito a sbloccare la partita e quello di Bastoni a chiuderla oltre il 90esimo. Il club nerazzurro, che sta raccontando l'avventura ai Mondiali tenendo una specie di diario su Instagram, parte dalle emozioni di una sfida vinta per salutare la città e proiettarsi verso la prossima sfida (contro la Fluminense, il 30 giugno, quando in Italia scoccheranno le 21), verso la prossima tappa, Charlotte.


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L’Inter: “Esposito incredulo ma è tutto vero. Finta, destro e vittoria. Ciao, Seattle. Si riparte”

La lucina
—E sono emozioni di chi ha ricominciato, sa che la strada del ritrovarsi è lunga, ma non molla niente: "Scivoli sull'erba, con gli occhi spalancati dall'incredulità, ma è in quel momento che ti rendi conto che sì, quel sogno d'infanzia a cui ti aggrappavi... è qui. È reale. Tutti ti corrono incontro, un abbraccio di gruppo che rende tutto tangibile, quello che solo un secondo prima sembrava solo un desiderio. Ma è tutto vero: la finta, il destro, i compagni, lo stadio, la vittoria". La faccia del ricominciare è proprio quella di Pio, che sembra quelle lucine che vedi in fondo in tunnel e ti ci attacchi con tutte le forze che hai. La faccia sua al gol, la faccia dei suoi compagni quando lo hanno abbracciato: sanno di speranza. Speriamo.
"Ripensi a quelle partite da bambino, con la maglia dell'Inter già indosso. E ora ti ritrovi in un'arena ruggente, dove i cori dei tifosi avversari riempiono ogni centimetro di spazio, infiammando il campo. È proprio in quel momento che serve chiarezza: calma, precisione, il gesto tecnico, la conclusione, tutto in un batter d'occhio. Francesco Pio, e anche Alessandro, che portano palla in avanti, calciano in rete per sigillare la vittoria e il nostro passaggio al turno successivo", scrive ancora la società sui social.

E si riparte
—Prossima sfida, nuova città. "Una partita, mille storie. Ogni azione, ogni intervento, tutto in una città che ci ha ospitato, accolto, fatto sentire a casa. Una città che ci ha regalato avversari agguerriti e accesi: duri, ma emozionanti da affrontare. Sono questi i momenti che ti caricano, che ti danno l'energia per superare anche le battaglie più feroci. Ora ci lasciamo Seattle alle spalle: i suoi grattacieli, il suo mercato, il suo molo, i luoghi che ci sono diventati familiari, la sua storia unica. Il viaggio continua. Un'altra America ci attende, ore di viaggio verso la prossima meta: nuovi avversari, una nuova sfida, nuove strade da scoprire e da fare nostre. Addio, Seattle. Charlotte, stiamo arrivando. L'Inter è in arrivo".
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