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FCIN1908/ Verso Bayern-Inter, il Club di Monaco attende i nerazzurri: “Colori che uniscono anche in Germania”

La bella realtà dell'Inter Club Monaco raccontata da uno dei membri del direttivo ai microfoni di Fcinter1908.it a pochi giorni dall'andata dei quarti di Champions League tra bavaresi e nerazzurri
Daniele Vitiello Redattore/inviato 
Bayern Monaco Inter

Sentirsi a casa, a 1300 km di distanza, non vuol dire soltanto incontrare persone che parlano la stessa lingua. Talvolta è anche questione di abitudini, passione e sentimenti da condividere. Ne sa qualcosa Sandro, uno dei responsabili dell’Inter Club Monaco di Baviera, partito dalla sua Lequile, paesino in provincia di Lecce, per raggiungere la Germania diversi anni fa. Catapultato in una realtà così diversa, ha trovato il punto di contatto con le sue radici.

“Ho conosciuto per caso i ragazzi dell’Inter Club Monaco. Si incontravano già nel 2019 nel pub nel quale io ho lavorato per due anni: una sera lì ho visti e mi sono avvicinato. E’ un momento che porto nel cuore, perché rappresenta l’inizio di un’avventura che mi gratifica e mi fa stare bene. Così come porto nel cuore il boato quando abbiamo visto il derby dello scudetto dalla tv”, racconta in una chiacchierata con Fcinter1908.it a pochi giorni dalla trasferta tedesca dell’Inter di Simone Inzaghi.

Nel contesto geopolitico del tifo nerazzurro, l’Inter Club Monaco ha la sua riconoscibilità e la sua autorevolezza. Fondato nel 2018, all’inizio contava 54 soci: “Ora siamo più di 130. C’è stata una discreta crescita negli anni”. Questo nonostante non abbia una sede fisica, ma senza mai rinunciare al solito quartier generale durante le partite: Il The Keg Bar, in zona Gisalastrasse. A noi piace passare le serate così, bevendo una birra e parlando di Inter”.

Lunghe chiacchierate su cosa va e non va della Beneamata, sulle suggestioni di mercato e sulle prospettive di ogni stagione. Come un gruppo di vecchi amici, che in comune più che la provenienza, ha il grande attaccamento per i colori nerazzurri. Che va al di là di qualsiasi latitudine: “C’è una grande maggioranza di italiani, ma ci sono anche tedeschi, qualcuno dalla Bosnia e c’era anche un israeliano, che poi si è trasferito altrove. Siamo una realtà abbastanza eterogenea. Riuniamo persone che vivono anche a diversi chilometri di distanza, essendo la realtà più grande da queste parti”.

Al punto che la vita del club non si limita al tifo durante le partite: “Organizziamo molte partite di calcetto, alle quali non partecipo perché sono scarso”, ammette sorridendo. “Facciamo anche diverse cene e altri momenti di aggregazione, è successo anche in occasione dello scudetto della seconda stella. Siamo spesso anche a Milano. Ci muoviamo in piccoli gruppetti autonomamente”.