Dalla deludente sconfitta della Nazionale contro la Norvegia al derby di Milano in programma domenica sera. Lo stadio di San Siro è stato e sarà per una settimana il centro del calcio italiano, in un momento non particolarmente esaltante per il nostro movimento. Ne ha parlato ai microfoni di Fcinter1908 l'ex attaccante Massimo Marazzina.

esclusive
ESCLUSIVA Marazzina: “Eccessivo dare troppe responsabilità a Esposito. Il derby…”
Il percorso di qualificazione al Mondiale dell'Italia si è chiuso con una pesante sconfitta contro la Norvegia.
"Di per sè non contava molto, ma è stata una figuraccia clamorosa. Contava più per il morale, per il gruppo, per dare una spinta. Perdere così è come farsi terra bruciata intorno. Ogni partita fa storia a sè, anche da quelle in cui ne esci molto male devi trovare degli insegnamenti positivi: speriamo che questa serva come sveglia".
Tra le poche note positive c'è Esposito, a segno sia contro la Moldova che contro la Norvegia.
"Questi gol assumono ancor più valore perchè arrivati in tutto questo grigiore. Per un attaccante non è facile far bene quando la squadra fa male, ha bisogno di qualcuno che lo assista e lo supporti. Esposito sta facendo molto bene, sta bruciando le tappe, nessuno pensava che potesse fare tutto e subito. Non lo conosco personalmente, ma ripeto che tutti me ne parlano bene anche al di fuori del campo: diciamo che è su un'ottima strada".
C'è il rischio che ora venga caricato di troppe responsabilità anche in ottica Nazionale?
"Sarebbe anche ingiusto dargli tutto questo peso e tutta questa responsabilità. L'Italia è una Nazionale con una storia importante, che ha avuto giocatori importantissimi: mettere tutto sulle spalle di questo ragazzo mi sembra un po' eccessivo. È anche vero che se uno si mette in questa condizione vuol dire che sta dimostrando di valore. Inutile fare paragoni con il passato, deve essere bravo a imparare dai compagni con cui si allena tutti i giorni e a essere sempre sul pezzo: come ci ha messo poco ad arrivare in alto, basta un attimo per finire a terra. Le critiche arriveranno, non potrà segnare o far bene in ogni partita, dovrà mantenere l'equilibrio".
Siamo entrati nella settimana del derby di Milano: domenica si affrontano Inter e Milan in una sfida nuovamente di alta classifica.
"Finalmente! Il Milan ha faticato negli anni, l'Inter no, ma è giusto che il derby torni a valere per l'alta classifica. Dà più senso alla partita stessa, agli sfottò".
L'Inter, prima della scorsa stagione, era reduce da 6 vittorie di fila, ora sono 5 i derby senza vittorie: questo trend negativo può rappresentare un ulteriore peso psicologico?
"Il peso psicologico in un derby c'è sempre, non è una partita come le altre. Sei a Milano, sappiamo cosa rappresenta. Il giocatore deve essere bravo a prepararsi per la gara senza pensare a fattori esterni, poi è chiaro che ci sono ragazzi più emotivi degli altri, ma a certi livelli sai come comprotarti, altrimenti fai disastri".
Inter-Milan sarà anche una sfida tra allenatori molto diversi: da una parte l'esperto Allegri, dall'altra il quasi esordiente Chivu.
"Il vecchio lupo di mare Allegri... In tanti lo hanno dato tante volte per finito, poi alla fine sa sempre cosa fare. L'allenatore deve avere i giocatori, se non hai la materia prima con cui lavorare fai ben poco. L'allenatore bravo è quello che fa meno danni, sono i giocatori che vanno in campo e sono loro che devono risolvere le partite. Ai giocatori di Inter e Milan non devi insegnare più di tanto: devi avere un buon rapporto, devi dare delle indicazioni, poi tocca a loro. A uno come Modric cosa devi dire? Così come agli altri, se giochi in certe squadre vuol dire che hai dei valori importanti. Chivu ha avuto la fortuna di giocare ad alti livelli, sa vivere lo spogliatoio; Allegri ha vinto tutto, non lo si può mettere in discussione".
© RIPRODUZIONE RISERVATA



