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Mauro: “Juve avvilente e senza idee: senza CL catastrofe, per evitarla c’è una sola strada”

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Massimo Mauro, intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha parlato così del flop della Juventus, sconfitta anche a Verona

Matteo Pifferi

Massimo Mauro, intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha parlato così del flop della Juventus, sconfitta anche a Verona

Che succede alla Juventus?

«Il progetto tecnico su cui sta insistendo Allegri non funziona. Continuare a far giocare Danilo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro sulla linea dell’area di rigore si sta rivelando inadeguato. Ha visto il Verona oggi (ieri, ndr)? Ha un tasso tecnico medio basso, però ha un progetto tattico ben definito. Oggi con tre giocatori di qualità, Veloso, Caprari e Barak, ha messo sotto la Juve giocando uno contro l’uno e credendoci dal primo all’ultimo secondo. Vincere tutte le partite facendo sempre 80 metri di campo è complicato».

Però col Chelsea aveva funzionato.

«Ecco, quella vittoria e il filotto in campionato hanno stoppato le critiche per un po’, ma era proprio lì che si doveva capire che il progetto è sbagliato».

Eppure Allegri è convinto che questa squadra sia adatta a giocare difesa e contropiede. Lei non è d’accordo?

«Allegri s’è conquistato la credibilità con i trofei e ha dimostrato in passato di saper imporre il proprio gioco, cosa che adesso non sta facendo. Se hai Careca e Ronaldo il fenomeno è giusto dare campo agli avversari, ma con Dybala e Morata no. I risultati dimostrano che così non funziona. Oggi Caprari sembrava un fenomeno, Morata così non fa paura a nessuno, Cuadrado in queste condizioni è una cuccagna per gli avversari e Dybala, che è stato anche sfortunato, non riesce a prendere in mano la squadra. Una Juventus così è avvilente per la storia, il blasone e anche per il monte ingaggi».

Fanno bene i tifosi a temere per la zona Champions?

«Il calcio è una questione di meriti e adesso le altre vanno più forte della Juve. Economicamente non andare in Champions sarebbe una catastrofe e per evitarla c’è una sola strada: giocare più avanti, magari mettendosi a tre dietro. Per caratteristiche la difesa a tre è l’assetto più congeniale alla squadra e credo che consentirebbe di subire meno gol. Solo così si può tornare a lottare per i primi 4 posti. Ha visto la Juventus degli ultimi 15 minuti? Ci ha messo cuore e voglia di non perdere, attaccando. Perché non si poteva fare prima?».

Non pensa che sia anche una questione di testa e di limiti della rosa?

«Io credo che a questa squadra manchino un centrocampista e un centravanti che riescano a essere determinanti, però ritengo che la Juve abbia una buona rosa e che con un progetto tattico diverso potrebbe rendere in maniera differente. La voglia di lottare c’è, altrimenti non ci sarebbe stata la reazione nel finale. Mancano le idee: con CR7 ti potevi permettere di dare palla a lui e aspettare che facesse gol, se non hai una squadra di stelle devi puntare sul gioco».

La rimonta scudetto come nel 2015-16 ormai è un sogno impossibile?

«Stiamo parlando di due squadre molto diverse. Quella Juventus aveva un centrocampo di fenomeni e Bonucci e Chiellini erano più giovani. All’Europeo hanno dimostrato di essere ancora i migliori, ma con Mancini difendono in modo diverso, più avanti. Ora la Juve può solo gettare il cuore oltre l’ostacolo, mettendosi a giocare uno contro uno. Come ha fatto il Verona».

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